Sequestro fanghi Vulcano, il Comune di Lipari si costituisca parte civile

Redazione

Sequestro fanghi Vulcano, il Comune di Lipari si costituisca parte civile

giovedì 02 Luglio 2020 - 10:50

Il gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha convalidato il sequestro preventivo della pozza dei fanghi di Vulcano e di tutta l’area circostante. Sequestro eseguito due settimane addietro dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico), con la collaborazione dei militari di Vulcano.
A due settimane dal sequestro, l’area rimane mestamente inutilizzabile anche per chi intende recarsi a farsi un bagno alle cosiddette “acque calde”. Ciò sta determinando un danno incommensurabile per gli operatori turistici del luogo, i quali oltre a fare i conti con i postumi dell’emergenza sanitaria, stanno lottando per la sopravvivenza per l’ennesimo disincentivo “servito” come pietanza velenosa dalla società che gestisce l’area (dicono privata).

Il motivo del sequestro sarebbe legato alla realizzazione di un costone di contenimento – nelle intenzioni della Geoterme –, che sovrasta l’ormai ex spiaggi delle acque calde. Ma in realtà, quel costone avrebbe (anzi impedisce), l’uso del mare caldo. Nel silenzio assordante della politica locale – il sindaco sull’argomento non ha preso posizione e farebbe bene a farlo costituendo il Comune di Lipari Parte civile nel procedimento –, ai villeggianti viene negato un diritto sacrosanto. Visto e considerato che nessuno lo ha fatto fino ad oggi, da questo giornale parte un appello all’Autorità giudiziaria, al fine di dissequestrare un corridoio dell’area e consentire l’uso delle acque calde.

Davide Gambale