Chat di Palamara: conversazione con magistrato messinese: imbarazzo a Palazzo Piacentini

Redazione

Chat di Palamara: conversazione con magistrato messinese: imbarazzo a Palazzo Piacentini

mercoledì 20 Maggio 2020 - 06:56

Il nome di Liborio Fazzi, magistrato messinese attualmente fuori ruolo, figura nei verbali delle trascrizioni della chat dell’ex numero uno dell’Anm, Luca Palamara, finito sotto inchiesta alla Procura di Perugia per lo scandalo delle cosiddette logiche correntizie.

Fazzi, attuale reggente dell’Ispettorato presso il Ministero di Grazia e Giustizia, guidato dal chiacchierato Alfonso Bonafede, dopo le dimissioni di Andrea Nocera, costretto a dicembre scorso a gettare la spugna per un’inchiesta che lo vede coinvolto con l’accusa di corruzione alla Procura di Napoli.

Il messinese Fazzi da vice di Nocera si è trovato a reggere le sorti dell’importante ufficio del Ministero che si occupa delle vicende legate al funzionamento degli uffici giudiziari e all’operato degli stessi magistrati.

Il nome dell’ex presidente del Tribunale di Palmi, come rivelato dal quotidiano “La Verità”, spunta nelle chat di Luca Palamara, il cui cellulare, com’è noto, è stato inoculato con un trojan che avrebbe messo a nudo presunti “metodi spartitori” all’interno del Consiglio superiore della magistratura. Logiche richiamate da Felice Lima, sostituto pg di Messina, il quale in un chat di magistrati richiama – lo scrive sempre “La Verità” nell’edizione di domenica scorsa – la frase pronunciata da un altri magistrato di Verona, tale Michele Mirenda. Felice Lima scrive testualmente, stando a quanto riportato dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro: “Hanno fatto gli indignati quando Michele Mirenda ha fatto il paragone con la mafia, ma lo schema, l’iconografia, il lessico, le abitudini sono le stesse”.

Ma torniamo al magistrato messinese Liborio Fazzi, il quale non risulta indagato nell’inchiesta di Perugia, ma il suo nome viene citato nei verbali per le sue “corrispondenze” con Palamara. Verbali che creano non pochi imbarazzi al Ministero di Grazia e Giustizia. In una chat risalente a novembre 2017, Fazzi scrive a Palamara: “Luca ben fatto. Adesso chiudi il cerchio con Reggio Calabria e diventi il mio riferimento assoluto”. La frase, come le altre che riportiamo di seguito, sono contenute in un articolo di Giacomo Amadori, pubblicato 18 maggio su “La Verità”. Fazzi in un altro scambio su whatsapp parla anche delle lotte intestine al Tribunale di Messina. “Sta succedendo un casino, qui rischiamo di perderci Messina perché Ardita (Sebastiano oggi consigliere del Csm, ndr), sta cavalcando questo cavallo (Olga Tarsia, ndr).

In un’altra conversazione Liborio Fazzi manifesta a Luca Palamara tutta la sua preoccupazione per le sorti di Unicost (corrente centrista dell’Associazione nazionale dei magistarti) a Messina. “A Messina, grazie alle scellerate ed irresponsabili scelte di questo Csm scompariremo…. Evidentemente doveva andare così. Quando sono arrivato in consiglio ho lasciato un distretto di 80 voti. Oggi arriva a poco mendo di 30. Dopo la trombata di Samperi finirà tutto. Complimenti”.

Fazzi a dicembre rincara la dose nei confronti di Palamara, al quale manifesta tutto il suo disappunto. “Ho saputo che vi state organizzando per mortificare altro magistrato Unicost a favore di Md come presidente di sezione del Tribunale di Messina. Peraltro di dieci anni più giovane. Bene”.

Passa qualche settimana e sotto Natale, siamo sempre nel 2017, Liborio Fazzi si complimenta con Luca Palamara per la nomina di Riccardo Fuzio a procuratore generale della Corte di Cassazione. “L’operazione Fuzio mi è piaciuta. Se è opera tua, complimenti”.

Infine, il 15 marzo 2018, il magistrato messinese chiede a Palamara: “Avete discusso Messina sezione lavoro?”. Palamara risponde: “Sì, ma ho bloccato votazione perché voglio portare tutti su Conti”.

Fazzi mostra il pollice di approvazione aggiungendo “Alla grande”.

Infine, viene riportato sul verbale un altro messaggio che creerà moltissimi imbarazzi a Messina per il sospetto lanciato da Fazzi sulla integrità morale di un magistrato della Corte d’Appello di Messina. “Si vende a tutti… è allucinante”. Il nome non viene svelato.

Il fitto scambio di conversazioni tra Palamara e Fazzi si conclude con la nomina del magistrato messinese a vicecapo dell’Ispettorato. “Ciccio sono contento per te – scrive Palamara –. Come vedi le rivincite arrivano per tutti”.

La risposta di Fazzi è densa di acidità. “Carissimo ti ringrazio del pensiero. Le rivincite però le aspetto dalla mia corrente, per la quale da oltre 20 anni mi spenso con lealtà e onestà intellettuale. Questo è un riconoscimento arrivato dalla sorte o meglio da canali che paradossalmente non ho mai coltivato, ma che hanno visto in me coerenza e affidabilità”.

Si conclude qui il resoconto della corrispondenza fra Palamara e Fazzi, messi a verbale dalla Procura di Perugia e riportata ieri dal quotidiano “La Verità”.

Dopo queste rivelazioni è molto probabile che il messinese Liborio Fazzi possa decidere di rassegnare le sue dimissioni.

Davide Gambale