Concerti: il Tar dà ragione al Comune, ma è la vittoria di Pirro

Redazione

Concerti: il Tar dà ragione al Comune, ma è la vittoria di Pirro

venerdì 15 Maggio 2020 - 15:16

Il Tribunale amministrativo di Catania ha dato ragione al Comune di Messina, costretto a difendersi per la “brutta storia” del concerto di Tiziano Ferro a Messina. L’evento, in programma questa estate, è saltato per l’emergenza sanitaria da Covid-19, e nelle intenzioni degli organizzatori c’era la volontà di spostarlo all’estate 2021. Ma Palazzo Zanca ha esposto semaforo rosso e com’è noto è sorta un’aspra polemica che ha messo sulla graticola l’assessore al “nulla”, al secolo Pippo Scattareggia che ha delega agli spettacoli.

La motivazione del “niet” da ricercare nel bando di gestione trentennale dello stadio, annunciato da più di un anno e che, secondo l’ennesimo annuncio, dovrebbe vedere la luce a breve scadenza. Comunque sempre di annuncio stiamo parlando. La società “Musica da Bere”, organizzatrice dell’evento ha adito le vie legali proponendo un ricorso al Tar molto “raffazzonato”, al punto che i giudici amministrativi hanno dato ragione a Palazzo Zanca.

La partita legale non deve considerarsi conclusa, tant’è che da Catania, dove ha sede legale la società annunciano altre azioni giudiziarie. Il “successo” al Tar, reso noto ieri dal Comune attraverso un comunicato stampa, rappresenta la classica vittoria di Pirro, perché a perderci sarà la città di Messina.

L’accoppiata ditta di assessori comunali Pippo Scattareggia e Dafne Musolino, con la faccia di tolla che si ritrovano (nessuno dei due brilla per simpatia), hanno avuto il barbaro coraggio di affidare alla stampa una dichiarazione congiunta nella quale esprimono il proprio compiacimento per l’esito della lite. Come se avessero conseguito un invidiabile successo politico al cospetto di una “banda di malfattori” che volevano portare Tiziano Ferro a Messina. Roba da non credere ai proprio occhi o, se volete, alle proprie orecchie. Pippo Scatterggia-Corrao (si dice che il vero assessore sia la compagna), e Dafne Musolino alzano i calici per brindare mentre il sindaco Cateno De Luca dal suo buen retiro di Fiumedinisi, sta ricaricando le batterie per affrontare la parte più difficile dell’emergenza Coronavirus: ovvero quella delle risposte, dopo gli annunci a reti unificate.

Ma torniamo al concerto di Tiziano Ferro. Non bisogna avere le scuole per comprendere che l’annullamento dell’evento rappresenti in termini economici e di immagine un danno impareggiabile per la città di Messina. Cosa festeggiano quindi Scattareggia e Musolino? Per comprendere come funzioni la comunicazione del un concerto di una star basta ricercare su Google date del concerto di Tiziano Ferro, e ancora oggi risulta Messina.

A ciò si aggiunga la grande comunicazione correlata, che ne fa della città dello Stretto una delle tappe italiane di un evento di portata nazionale.

Al danno d’immagine si aggiunge quello economico: una stima rozza, dice che la città che ospita un concerto riceve risorse per uno-due milioni di euro. E vi sembrano poco per una città resa ancora più depressa dalla crisi generata dal Coronavirus? Scattareggia e Musolino questo lo sanno o fanno finta di non sapere e quindi si avvalgono della facoltà di non avere compreso il fatto?

Ma da un assessore agli Spettacoli come Scattareggia che nel suo invidiabile curriculum politico-amministrativo annovera come successo la “sfilata dei ciaramiddari” (con tutto rispetto per questi artisti), cosa ci saremmo dovuti aspettare?

Andiamo all’aspetto politico. A Palazzo Zanca, fatta eccezione per qualche strillino proveniente dal Pd, il resto della compagnia consiliare è rimasto in silenzio, vittima di una sorta di mutismo politico selettivo. Se non ci sono in ballo poltroncine da assegnare nei Cda delle partecipate, i consiglieri non si prendono la questione con il sindaco Cateno De Luca.

La vera colpa della politica di chi amministra questa città, risiede nella incapacità di trovare una soluzione che possa conciliare lo svolgimento del concerto di Tiziano Ferro e il bando di affidamento dello stadio San Filippo ai privati.

Da un democristiano qual è Cateno De Luca siamo certi che una soluzione la troverà, altrimenti Messina è condannata a perdere la faccia, mentre lui a perdere consensi. A proposito, a rischio anche il concerto di Ultimo. Ammesso che Scattareggia e Musolino sappiano di cosa stiamo parlando.

Davide Gambale