Cuzzocrea: "Università pronta a ripartire, ma con cautela"

Redazione

Cuzzocrea: "Università pronta a ripartire, ma con cautela"

lunedì 11 Maggio 2020 - 21:23

E’ partita la fase 2 e l’Università di Messina sta mettendo a punto una serie di azioni strategiche e progettualità per ripensare la vita accademica e in particolare l’attività didattica ai tempi del coronavirus con l’obiettivo di rispettare le norme a tutela della salute, contenere eventuali contagi e garantire la prosecuzione dei percorsi formativi e la qualità dei servizi offerti. Abbiamo incontrato il rettore Salvatore Cuzzocrea per delineare un quadro dell’impegno dell’ateneo in questa direzione.

E’ partita la fase 2: come ripartirà l’UniMe?

In questi giorni molto complicati dobbiamo comprendere come convivere con la presenza del virus intorno a noi. Ecco perché, con l’aiuto dei prof. Giovanni Moschella, Pro Rettore Vicario, Giovanna Spatari, docente Unime e una dei massimi esperti nazionali nella tutela nei luoghi di lavoro, dell’avv. Francesco Bonanno, Direttore Generale e delle sigle sindacali e dei Direttori dei vari Dipartimenti, abbiamo predisposto un documento per l’attivazione e realizzazione della cosiddetta Fase 2 dell’Università di Messina. Lo facciamo forti dei numeri che hanno caratterizzato la fase 1: oltre 7700 esami on line, senza considerare gli esami assicurati in presenza tra gennaio e febbraio. Ben 1570 lauree discusse sulla piattaforma Teams per permettere ai nostri studenti di concludere il percorso di studi”.

Secondo lei come cambierà la vita universitaria quotidiana per studenti, docenti e personale? Tornerà tutto come prima tra qualche mese?

“Fin qui abbiamo fatto – come tutti gli Atenei – un grande sforzo e dobbiamo continuarlo a fare, con fermezza, calma e la piena convinzione che è meglio riaprire gradualmente ed evitare di richiudere che ritrovarci di nuovo in una situazione complessa e difficile da far comprendere ai nostri studenti, alle famiglie e al territorio. L’accesso all’Università – continua il prof. Cuzzocrea – al momento è e resta effettuabile con le mascherine. Nella speranza e nella certezza che presto ci rivedremo nelle aule universitarie mentre vi sarà la ripartenza della ricerca, dei dottorandi, dei post dottorandi, degli assegnisti e di alcune attività amministrative a ranghi ridotti, continuiamo dunque a fare lezioni esami e tirocini per via telematica. Aggiorneremo il documento, certamente, nella prima settimana di giugno in base dell’evoluzione della situazione”.

Come avete affrontato il lockdown e la prima emergenza?

“L’università è stata in prima linea nella lotta all’emergenza: aldilà del fondamentale impegno del Policlinico universitario trasformato parzialmente in Covid Hospital, l’ateneo ha realizzato una serie di azioni concrete di sostegno alla fase 1: tra queste, la produzione e distribuzione gratuita di gel igienizzante, la creazione del supporto per 10 mila maschere  da snorkeling (prodotte da una nota azienda di articoli sportivi), che sono state riconvertite   in  C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva ed il costante supporto psicologico fornito a tutta la cittadinanza dal Cerip”.

Avete anche illuminato il rettorato con luci tricolore…

“E’ stato un modo per ringraziare tutti i professionisti che nella prima fase sono stati e continuano ad essere in prima fila nella gestione della emergenza, in particolare, medici, infermieri, forze dell’ordine, operatori della Protezione civile. Ma è stata una scelta anche a testimonianza della necessità di unione per tutta la nostra Nazione, solo unendo le forze e con unità di intenti, infatti, usciremo presto da questa inimmaginabile situazione”.

A che punto sono i lavori di ristrutturazione del Polo Papardo?

“I lavori nel Polo Scientifico tecnologico del Papardo proseguono e per il prossimo Anno Accademico saremo in grado di avere una struttura eccellente che mettiamo a disposizione di tutti i nostri studenti e dei nostri ricercatori. Ulteriori opere sul Polo Papardo e su altri Poli dell’Università saranno avviati già dai primi giorni del mese di maggio. Nonostante il periodo di emergenza non ci siamo mai fermati perché vogliamo, giorno dopo giorno, impegnarci per dare alla nostra Comunità Accademica, dei luoghi fisici che permettano di poter sfruttare al massimo le potenzialità che siamo capaci di esprimere nella ricerca, nella didattica e anche nell’accoglienza di studenti e docenti provenienti da tutte le parti del mondo. Ringrazio l’Ufficio Tecnico di Unime e i colleghi tutti che con grande sacrificio hanno affrontato questo lungo periodo di disagi per i lavori e li dovranno affrontare anche nei prossimi mesi”.