Il Neurolesi Bonino-Pulejo rimarrà chiuso fino a settembre per lavori straordinari

Redazione

Il Neurolesi Bonino-Pulejo rimarrà chiuso fino a settembre per lavori straordinari

sabato 02 Maggio 2020 - 15:21

Il centro riabilitativo Casazza dell’Irccs-Neurolesi rimarrà chiuso quattro mesi. Lo ha riferito il direttore generale dell’azienda sanitaria, Vincenzo Barone, durante un incontro con le organizzazioni sindacali, sollecitato dalla Uil-Fpl di Messina. Il sindacato guidato da Pippo Calapai aveva messo alle strette il manager chiedendo di conoscere le motivazioni per le quali il centro continua a rimanere chiuso dopo lo sgombero, determinato dall’esplosione di un focolaio di contagi da Covid-19. A metà marzo, come si ricorderà, la struttura è stata completamente svuotata dei pazienti, alcuni dei quali risultati contagiati.

Il centro di Casazza è stato quindi chiuso e il personale in parte trasferito al Piemonte, mentre gli altri dipendenti sono stati costretti a casa per la quarantena. Sul futuro del centro di riabilitazione si è posto più di un interrogativo la Uil-Fpl dal momento che sono interessati circa 200 lavoratori in attesa di conoscere il proprio destino.

Dopo la riunione tenutasi nei giorni scorsi, su richiesta di Calapai che chiedeva di conoscere il Piano industriale dell’azienda sanitaria, il manager Vincenzo Barone ha scoperto le proprie carte. La struttura chiuderà per quattro mesi per essere sottoposta a lavori straordinari di manutenzione per quel che riguarda l’impianto idraulico mentre l’impianto di areazione sarà completamente sostituito con uno più moderno. Lavori che richiederanno almeno quattro mesi di tempo e un impegno di spesa di circa due milioni di euro.

Alla riapertura, nel rispetto delle regole sul distanziamento obbligatorio dei ricoverati, potranno essere ricoverati non più di 50 pazienti, mentre quelli più gravi che hanno bisogno della terapia intensiva saranno trasferiti al Piemonte su viale Europa, mentre una parte del personale sarà inevitabilmente trasferita.

Il manager Barone ha inoltre tranquillizzato le organizzazioni sindacali sul futuro degli oltre 200 lavoratori cui si aggiunge il personale della Ricerca.