Fase 2, De Luca invia a Conte la sua proposta di dpcm

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Fase 2, De Luca invia a Conte la sua proposta di dpcm

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mercoledì 29 Aprile 2020 - 10:32

Il sindaco Cateno De Luca ha presentato la sua proposta di dpcm al premier Giuseppe Conte, che potete consultare cliccando qui. Ieri il primo cittadino aveva spiegato di non essere soddisfatto del dpcm, relativo alla cosiddetta Fase 2, approvato lo scorso 26 aprile dal governo nazionale e, pertanto, aveva annunciato di essere al lavoro su un’ordinanza sindacale sotto il profilo dell’ordine pubblico, che nelle intenzioni di De Luca dovrà far fronte alle criticità emerse nel suddetto dpcm. Il sindaco aveva poi accennato, durante una delle sue dirette pomeridiane, di stare preparando addirittura una proposta di dpcm.

La Fase 2 secondo De Luca

Il sindaco ha annunciato adesso di aver inviato la sua proposta di dpcm relativa Fase 2 al premier Giuseppe Conte, ai presidenti delle Regioni Obiettivo 1 (le Regioni, in questo caso italiane, in ritardo di sviluppo secondo l’Unione Europea), al ministro per i rapporti con le Regioni e al presidente dell’Anci, proposta alla quale potrà contribuire ognuno di essi: “Ho trasmesso la mia proposta di dpcm al presidente Conte, ai presidenti delle Regioni Obiettivo 1, al ministro per i rapporti con le Regioni e al presidente dell’Anci, – dichiara De Luca – chiedendo ad ognuno di loro di contribuire per elaborare una proposta condivisa”.

Il primo cittadino ha annunciato altresì che, in assenza di una risposta da parte dei soggetti chiamati in causa, emetterà il 4 maggio un’ordinanza sindacale con la quale consentirà la ripresa delle attività economiche in città a partire dal 25 maggio: “Ho altresì avvisato che in assenza di riscontro emetterò il 4 maggio un’ordinanza sindacale con la quale mi farò carico di consentire nel territorio di Messina, dal 25 maggio, la ripresa delle attività economiche nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento sociale”, chiosa il sindaco.

Fase 2, commercianti in trincea contro le decisioni del governo

“Non giriamo intorno al nocciolo della questione – continua il primo cittadino – il governo trascura completamente di occuparsi degli aspetti prettamente economici della gestione della crisi da contagio del covid-19, scaricando sulle spalle degli operatori economici ogni conseguenza generata da questa situazione di prolungata inattività. Lo scenario iniziale però adesso risulta modificato per effetto dell’andamento della curva del contagio che se dimostra come le Regioni del Nord non siano ancora riuscite a contenere la diffusione del virus, al contrario, rivela che nelle Regioni del Sud – già classificate Obiettivo 1 – il contagio è stato contenuto e in alcuni casi addirittura arrestato del tutto, come in Basilicata. Basti pensare che nell’intero settentrione i contagiati sono otto volte quelli del meridione e il divario aumenta ulteriormente sul piano dei decessi: 876 al Sud contro 10.022 in Lombardia, undici volte tanto. Il rapporto Sud-Nord nel caso delle morti da coronavirus è di uno a diciotto”.

“Continuare a mantenere una sospensione generalizzata di tutte le attività economiche – conclude il sindaco peloritano – ferme dai primi di marzo è dunque inaccettabile sia in senso generale che, ancor di più, in considerazione della situazione del Meridione, dove gli operatori economici, per la maggior parte piccoli imprenditori, commercianti, artigiani, liberi professionisti e titolari di partita IVA, sono stati lasciati sostanzialmente privi di qualsiasi sostegno economico e non saranno, perdurando tale stato di cose, in grado di riaprire le loro attività. Per queste ragioni ho ritenuto necessario elaborare una proposta di dpcm con la quale disciplinare e regolare la ripresa delle attività produttive, commerciali, artigianali, dei servizi alla persona, degli stabilimenti balneari e/o delle relative attività complementari, palestre, centri sportivi, maneggi, cinema, drive-in, arene, musei, mostre espositive e cimiteri nel rispetto delle norme del distanziamento sociale, introducendo il concetto della banca dati “Libertà autovigilata” presso la quale ogni utente sarà tenuto a registrarsi per accedere ai servizi ammessi e disciplinati nello stesso Decreto. Sono disponibile al confronto, fermo restando che non contribuirò a lasciar morire di fame la mia gente”.