Economia: vittima del Covid, chiude la prima gelateria a Messina

Redazione

Economia: vittima del Covid, chiude la prima gelateria a Messina

mercoledì 29 Aprile 2020 - 15:58

Costi insostenibili, le istituzioni non ci hanno aiutato durante due mesi di chiusura forzata e oggi caliamo le saracinesche per sempre“. Gli effetti del Covid-19 si fanno sentire nella debolissima economia messinese, colpita al cuore da una crisi inimmaginabile a fine febbraio.

Emilio Andaloro, l’imprenditore messinese che gestisce il locale parla al telefono con le lacrime agli occhi mentre gli operai smontano il bancone e le vetrine. “Piango soprattutto per i miei dipendenti che dopo tanti anni rimarranno senza un lavoro e, soprattutto, senza soldi. Ancora aspettano la cassa integrazione in deroga. Come loro migliaia di lavoratori siciliani che aspettano quella mancetta promessa e ancora non arrivata. Di chi è la colpa non è dato sapere, di certo assistiamo al rimpallo delle responsabilità“.

Il bar-gelateria “Charly” si trova, anzi si trovava in viale San Martino lato monte e da una decina d’anni riusciva a resistere alla crisi del commercio con immensi sacrifici della società di gestione.  Ma oggi è stata presa la decisione sofferta ed irrevocabile: il locale è stato chiuso e non riaprirà mai più per colpa dello Stato.

Per colpa delle inefficienze di uno Stato che ha imposto agli esercizi commerciali il lockdown per quasi due mesi, ma che allo stesso tempo non è stato capace di trovare delle soluzioni per preservare il proprio tessuto economico. Oggi si celebra il de profundis del Charly, ma sarà soltanto il primo di una lunga serie. Non vogliamo fare le Cassandre, ma le grida di dolore che provengono da ogni parte della città sono irraccontabili. Commercianti sull’orlo di una crisi non solo economica, ma anche di nervi.

“Impossibile andare avanti con la proprietà che chiede giustamente gli affitti, l’Enel, l’acqua e tutti i servizi connessi ad un’attività – aggiunge l’imprenditore – non avevamo scelta di fronte all’ennesima decisione di prolungare le chiusure di bar, pizzerie e ristoranti. Se non si apre tutto prima possibile, in Sicilia dove i contagi sono contenuti, sarà un’ecatombe di locali“.