“Finalmente, dopo la nota della UILFPL del 24/04/2020 ed interventi da parte di importanti organi di informazione e stampa della nostra città, si è aperto uno squarcio di luce per chiarire cosa sta accadendo al Presidio di Neuroriabilitazione di Casazza. Infatti, dopo oltre un mese dal focolaio COVID-19, che ha coinvolto numerosi degenti ed anche tanti lavoratori, il management aziendale è uscito da un ingombrante silenzio ed ha convocato per la giornata del 30 aprile c.a. la Delegazione Trattante dell’Area della Dirigenza Medica e dell’Area del Comparto”.

Lo scrivono in una nota inviata al dg dell’Ircss-Neurolesi, Vincenzo Barone, il segretario della Uil-Fpl Messina, Pippo Calapai, e i segretari aziendali Maurizio Celona (Piemonte) e Nino Nunnari (Irccs-Neurolesi)

“Auspichiamo, che nella predetta riunione si chiarisca una volta per tutte, quale sarà il destino di questa importantissima struttura di eccellenza della provincia di Messina, forse l’unica del meridione d’Italia nel settore della neuroriabilitazione. La scrivente organizzazione sindacale ritiene indispensabile il rispetto delle relazioni sindacali previste dal vigente CCNL, e che il direttore generale dell’IRCCS Neurolesi nel corso della riunione dia una informazione completa ed esaustiva, in merito ad eventuale nuovo Piano Industriale, che la direzione generale vorrebbe attuare, da cui dipenderebbe eventualmente il destino di numerosi lavoratori e ricercatori, che debbono essere ad ogni costo tutelati, specie in questo momento storico particolarmente difficile.

Si chiede inoltre di chiarire, in maniera inequivocabile i tempi di apertura del Centro di Casazza, ed avendo appreso, per vie informali, che l’IRCCS Neurolesi dovrebbe gestire un nuovo modello di teleassistenza legata al COVID-19, chiede che codesta amministrazione fornisca alle  OO.SS. tutta la documentazione, compresi eventuali decreti assessoriali, delibere di gare d’appalto per la gestione della piattaforma informatica, al fine di poter comprendere tutte le azioni amministrative che codesta amministrazione nel futuro dovrà intraprendere. Si rammenta ancora una volta, che il personale del Presidio Casazza, allontanato forzatamente dal luogo di lavoro per il tutto il periodo di chiusura, venga considerato a tutti gli effetti in servizio attivo.