La mattanza della Casa di riposo…

Redazione

La mattanza della Casa di riposo…

martedì 28 Aprile 2020 - 06:08

Fino a ieri il triste bilancio era fermo a 26 vittime. Un’autentica “mattanza” scatenata dal Coronavirs nella Casa di Riposo “Come d’Incanto”, dove si è scatenato a metà marzo – sembra un’eternità -, il primo vero focolaio di Messina, causato dalla terribile epidemia, che sta seminando morte in tutto il mondo. Chi abbia portato il virus all’interno dei quella struttura che ospitava anziani non è dato sapere, ma i “sussurri” parlando di una componente della “comitiva di Madonna di Campiglio”. Sui presunti inconsapevoli “untori” è calato il silenzio, anche se qualcuno di loro la notte non dorme, perché la coscienza non ce l’ha a posto.

Se è vera la circostanza narrata dal volgo Social – sarà compito della magistratura accertarlo -, qualcuno ha sul groppone quelle morti. Messina ha pagato un prezzo altissimo, che forse avrebbe potuto essere evitato. Più della metà dei decessi, sono da ricondurre alla struttura di via Primo Settembre, balzata agli onori della cronaca per la prolungata reclusione dei dipendenti e il ritardo nel trasferimento degli ospiti con sintomi, molti dei quali risultati contagiati. E poi deceduti.

A distanza di quarantacinque giorni, sulla “mattanza” della Casa di Riposo è calato un altro silenzio preoccupante: la magistratura messinese, al contrario di quella lombarda, sta lavorando evidentemente sotto traccia. Ma non risulta che ad oggi sia stata compiuta una sola ispezione “ordinata” da chi conduce l’inchiesta.

A Milano le Case di Riposo, trasformate in autentiche tombe per gli anziani, sono state rivoltate come un calzino, con sequestro di cartelle cliniche, audizione di persone informate sui fatti e avvisi di garanzia. Qui tutto tace. E questo non significa che la magistratura messinese non stia facendo il suo lavoro certosino.

Ciò che, invece, stona è il tono con il quale la società che gestisce la struttura si rivolge all’Asp: il legale della Casa di Riposo ha chiesto recentemente alle autorità sanitarie, benché non fosse compito loro, di rimuovere i sacchi dei rifiuti contaminati, accatastati sul terrazzino dello stabile di via Primo Settembre. Richiesta accolta ob torto collo dal direttore generale, Paolo La Paglia, e comunicata alla “Come d’Incanto”. Piccolo particolare: il dg ha spedito la nota di risposta per conoscenza anche alla Procura.

C’è fretta di riaprire perché la Struttura è stata sanificata e qualche familiare “pressa” per riportare il proprio congiunto in quella Casa di Riposo. A proposito di familiari, ci chiediamo se qualcuno abbia presentato un esposto per chiedere venga fatta chiarezza.

E soprattutto giustizia…

Davide Gambale