Paziente positiva al Piemonte, Uil-Fpl: "Temiamo nuovo focolaio, l'azienda ha adottato procedure sicurezza?"

La scrivente organizzazione sindacale rimane fortemente sbigottita dalla procedure adottate da codesta Azienda, identificata “noCOVID”, che hanno già causato un primo focolaio presso il Presidio riabilitativo di Casazza e che potrebbero causare nuovi focolai presso il PO Piemonte. In aggiunta, le ultime disposizioni di servizio impartite dal Direttore del Dipartimento di Emergenza, a nostro avviso discutibili, ad oggi, rivelano tutta la loro inadeguatezza. Infatti, stiamo assistendo al ripetersi di un probabile nuovo focolaio presso l’ospedale Piemonte, perché nei giorni scorsi è stata ricoverata presso il reparto di Ortopedia una pazienta giunta al Pronto soccorso generale in urgenza e non è stata sottoposta al previsto tampone. La stessa a seguito di sintomatologia sospetta ha eseguito il tampone successivamente, che ha dato esito positivo, con tutte le conseguenze derivanti. Non è più possibile tollerare comportamenti superficiali sulla pelle dei lavoratori da parte di chi è preposto a dirigere un Dipartimento o i Presidi“.

Lo scrivono in una nota indirizzata al management dell’IRCCS-Neurolesi/Piemonte, Pippo Calapai, segretario generale Uil-Fpl Messina, Mario Salvatore Macrì, responsabile area medica, Maurizio Celona e Nino Nunnari, rispettivamente segretario aziendale Piemonte e Irccs-Neurolesi.

Nel merito, la Uil-Fpl Messina chiede: “Quali procedure sono state adottate sino ad oggi?; se l’azienda abbia espletato la prevista formazione e informazione ai lavoratori in merito alla Gestione del Rischio Biologico Specifico per esposizione al COVID-19 al fine di attivare adeguate misure di prevenzione e protezione quali barriere comportamentali (procedure, formazione e informazione, etc.) e barriere fisiche (DPI e altro), secondo la specifica mansione, il tutto in stretta collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione(RSPP), con il Medico Competente e attraverso il documento di valutazione dei rischi ambientali e nel rispetto del recente protocollo emanato in data 14 marzo 2020 che prevede tra l’altro la  costituzione nell’Azienda di un “Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS”.

Poi i dirigenti dell’organizzazione sindacale riferiscono: “Recentemente, siamo venuti a conoscenza di un nuovo episodio riconducibile a presunta ‘cattiva organizzazione”, a nostro avviso, avrebbe potuto causare danni enormi. Infatti, nei giorni scorsi il Direttore Medico di Presidio ha disposto il ricovero di un paziente in Cardiologia/UTIC, in totale dispregio della recente disposizione regionale che prevede espressamente ‘Pazienti COVID o semplicemente o semplicemente sospetti o probabili COVID, per nessun motivo devono accedere all’UTIC. Prima di accettare anche un paziente acuto ed estremamente critico da altri reparti o dal Pronto Soccorso o dal 118 deve essere assicurato per quanto possibile che non sia un COVID o sospetto tale’. Pertanto, al fine di scongiurare una possibile esplosione di un nuovo focolaio COVID-19 presso il  Piemonte si chiede con urgenza a codesta amministrazione che il personale che, direttamente o indirettamente, sia venuto a contatto con la paziente risultata positiva al virus COVID-19 venga sottoposto all’esame del tampone“.

La Uil-Fpl Messina, rivolgendosi infine Assessore Regionale alla Salute, Ruggero Razza, chiede l’avvio di una indagine ispettiva al fine di verificare eventuali responsabilità e di procedere alla rimozione del Manager”.

Intanto, il personale è fermento perché da 15 giorni attendono l’esito dei tamponi.

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