Caro De Luca “u babbiu finiu”… Torni a fare il sindaco

Redazione

Caro De Luca “u babbiu finiu”… Torni a fare il sindaco

mercoledì 08 Aprile 2020 - 15:36

Anche i sostenitori più accaniti si sono stufati dell’ormai quotidiana rappresentazione teatrale messa in scenda dal sindaco Cateno De Luca. Se i Social sono il termometro della condivisone di taluni atteggiamenti, sono parimenti indicativi della disapprovazione di quanti ormai si sono scocciati di assistere a continue messe in scena per fini non ben definiti.

Se fino alla scorsa settimana ricevevamo un po’ tutti chiamate da partenti residenti in altre parti d’Italia per complimentarsi dell’ardore del nostro sindaco, oggi ci chiamano solo per dire che è un attore navigato. Qualcosa di stucchevole. I commenti su Fb, tranne quelli che considerano De Luca un idolo, hanno cambiato tenore. Anche nei quartieri popolari di Messina si comincia a dubitare del suo agire. Le persone più acculturate che fino a qualche giorno addietro manifestavano il proprio gradimento, stanno cambiano idea. Cateno De Luca vuole realmente preservare i propri cittadini dal contagio, o fa semplicemente propaganda politica? La risposta è sì: sta conducendo una vergognosa campagna elettorale sulla pelle dei messinesi morti. Scagliarsi contro il ministro Luciana Lamorgese e contro le istituzioni statali e regionali è osceno. Non aiuta al raggiungimento dell’obiettivo comune: ovvero contenere il diffondersi della pandemia.

Cateno De Luca è diventato una “star” della Tv italiana, un soggetto che con il suo urlare fa audience e per questo viene invitato un po’ ovunque. Quando c’è si accendono i toni, perché c’è sempre qualcuno che gli dà contro.

Oggi De Luca è stato vittima della contrapposizione di Alessandro Cecchi Paone su Canale 5, il quale l’ha definito un sindaco in preda a un “delirio narcisista”. Il primo cittadino non avendo avuto la possibilità di replicare in Tv, gli ha dato nella sua diretta “speciale” del mattino del personaggio in cerca d’autore. Poi ha postato su Fb, in preda alla fase lirica del suo delirio, una considerazione indegna: “Lo Stato ci vuole impedire di monitorare cosa succede nello Stretto di Messina, forse perché scoveremmo anche i corrieri della droga e della malavita organizzata”.

Come se lo Stato favorisse il narcotraffico dal Continente in Sicilia. Frasi shoccanti che meritano approfondimenti giudiziari. Il sindaco di Messina adesso è solo, isolato da tutte le istituzioni con le quali dovrebbe cooperare perché ha scelto la via della “sciarra”. Nessuno vuole giustamente stargli accanto. Stasera attendiamo la nuova diretta in “mondovisione”, con De Luca assoluto protagonista e gli assessori ridotti a vallette, deputati alla stucchevole elencazione di aziende e privati che hanno donato qualcosa per una giusta causa (chissenefrega della signora Peppina che ha donato un vasetto di marmellata di agrumi?).

Il sindaco torni a fare il sindaco e probabilmente si può condurre con tutte le altre istituzioni un’efficace battaglia contro la maledizione del Coronavirus. Pensi alle famiglie che aspettano le mascherine la cui distribuzione sta subendo sospetti rallentamenti, e soprattutto si concentri per l’attivazione della “Card” perché c’è gente che muore di fame.

Infine, glielo chiedo a titolo personale: ponga fine al “passiu” di consiglieri e presidenti di quartiere alla sede del Coc. 

Davide Gambale