Focolaio Nebrodi, 18 sindaci scrivono al prefetto e all'Asp

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Focolaio Nebrodi, 18 sindaci scrivono al prefetto e all'Asp

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lunedì 06 Aprile 2020 - 11:28

I sindaci del comprensorio nebroideo fanno fronte comune e scrivono al prefetto di Messina e al commissario straordinario dell’Asp di Messina, rispettivamente Maria Carmela Librizzi e Carmelo Criscelli, per chiedere l’immediata applicazione di misure urgenti volte a contrastare l’emergenza coronavirus nei Nebrodi. Nei giorni scorsi infatti è stato registrato un focolaio nei Nebrodi, e in particolare a San Marco d’Alunzio, dove presso una casa di riposo e una rsa sono state individuate diverse persone positive al covid. Inoltre, sono risultati positivi al test del tampone alcuni operatori sanitari dell’ospedale di Sant’Agata Militello.

Possibile focolaio nei Nebrodi: interviene il Policlinico


A firmare la richiesta sono stati 18 primi cittadini dei comuni del distretto sanitario 31, e in particolare i sindaci dei comuni di Sant’Agata Militello (centro capofila), Torrenova, Capo d’Orlando, Acquedolci, Galati Mamertino, Frazzanò, San Salvatore di Fitalia, Militello Rosmarino, Caronia, Alcara Li Fusi, Castell’Umberto, Longi, San Marco d’Alunzio, Naso, Tortorici, Mirto, Capri Leone e San Fratello. I sindaci hanno chiesto nel dettaglio l’adozione di ogni più opportuno provvedimento al fine di dare assoluta priorità all’effettuazione dei tamponi del personale sanitario operante nel presidio ospedaliero di Sant’Agata Militello, fissando in 24h il tempo massimo per la comunicazione degli esiti; e di definire con estrema urgenza la pista epidemiologica connessa al focolaio di San Marco d’Alunzio, dando assoluta priorità a tutti i tamponi ancora oggi in fase di analisi. Chiesta quindi la comunicazione dell’esito dei tamponi a tutti i sindaci del comprensorio dei Nebrodi al fine di facilitare ed accelerare la ricostruzione dei contatti e, dunque, contenere al massimo la diffusione del virus con l’adozione tempestiva dei provvedimenti di isolamento fiduciario.

“Rappresentiamo inoltre un fermo dissenso rispetto ai contenuti dell’art. 7 del decreto legge 14/2020 che dispone che i sanitari esposti a covid-19 non siano più posti in quarantena, ma continuino a lavorare anche se potenzialmente infetti. – sottolineano i sindaci – Ci riserviamo, sentite le autorità sanitarie competenti, nelle more del ricevimento degli esiti dei tamponi, di valutare la necessità e l’opportunità di adottare misure di isolamento fiduciario specie nei confronti del personale sanitario in attesa dell’esito dei tamponi, quale unica misura in grado di limitare l’incombente e preoccupante rischio epidemiologico. Esprimiamo inoltre preoccupazione per la grave e persistenza carenza di dpi e chiediamo che venga messa in campo ogni iniziativa tesa a proteggere il personale sanitario dall’infezione covid-19”.