Piemonte: frase shock di Barone, insorge la Uil-Fpl. "L'ospedale non si trasformi in una macelleria sociale"

Redazione

Piemonte: frase shock di Barone, insorge la Uil-Fpl. "L'ospedale non si trasformi in una macelleria sociale"

sabato 28 Marzo 2020 - 14:13

E’ polemica per la frase shock pronunciata dal dg dell’Irccs-Piemonte, Vincenzo Barone. Hanno scritto una pesante lettera aperta i dirigenti della Uil-Fpl, Pippo Calapai (segretario generale), Mario Salvatore Macrì (responsabile area medica), Maurizio Celona (segretario aziendale Piemonte), e Nino Nunnari (segretario aziendale Irccs-Neurolesi), a proposito della trasformazione del Piemonte in “Covid Hospital” e della frase scritta dal dg, Vicenzo Barone.

Questa la lettera aperta.

La logica del minore contributo di vite umane, sia tra i nostri operatori che tra i malati che assisteremo, è atroce. Apprendiamo di una corrispondenza, fra il direttore generale dell’Irccs-Piemonte e il direttore scientifico, che sta generando un comprensibile allarme fra il personale. La frase riferita dal dg Vincenzo Barone al prof. Dino Bramanti, riportata da quest’ultimo in una nota spedita anche alle rappresentanze sindacali, denota la consapevolezza di come il presidio ospedaliero Irccs-Piemonte non sia attrezzato per essere trasformato in Covid-Hospital. Da dirigenti sindacali della Uil-Fpl non possiamo consentire a nessuno che il personale e i pazienti vengano considerati “carne da macello”, perché una sola vita vale più di scelte ardite da parte di chi gestisce un’azienda sanitaria. La logica del minor contributo di vite umane è semplicemente ripugnante, e per questo motivo ci rivolgiamo a quanti oggi governano il sistema sanitario siciliano affinché venga fatta chiarezza su una frase, ci auguriamo scritta dal dg Barone in un momento di stress. Il Piemonte non può essere trasformato consapevolmente in una ‘macelleria sociale’.

Come dirigenti sindacali Uil-Fpl, nell’interesse dei lavoratori e dei pazienti, chiediamo che la decisione di trasformare il Piemonte in Covid-Hospital assunta, forse in maniera improvvida in quanto la struttura sanitaria non è attrezzata di tutto punto per dare assistenza agli ammalati e garantire al tempo stesso l’incolumità dei nostri lavoratori che oggi sono diventati giustamente eroi agli occhi dell’opinione pubblica, sia riconsiderata da parte del Direttore Generale”.