A Messina è scattata la caccia agli untori… Vogliamo i nomi

Redazione

A Messina è scattata la caccia agli untori… Vogliamo i nomi

martedì 17 Marzo 2020 - 09:53

La notizia dell’uomo messinese che ha contratto il virus in settimana bianca in Trentino ha fatto scattare in città un’autentica caccia all’untore. O meglio ai presunti untori. Non è chiaro se siano 40 o 120 i messinesi che lo scorso 29 febbraio, nonostante fosse scoppiata l’emergenza Coronavirus nella bassa lodigiana, abbiano deciso inconsapevolmente o, peggio ancora irresponsabilmente, di recarsi in Trentino per andare a sciare.

Fatto sta che oggi, Messina “conta” un nuovo contagiato che ha scatenato un comprensibile panico. Sui Social è scattata la caccia agli untori, c’è chi chiede vengano pubblicati nomi e cognomi di coloro i quali sono stati in Trentino e rappresentano oggi una potenziale minaccia.

Si sprecano poi gli insulti e le invettive nei confronti dei messinesi che hanno sfidato la sorte. Comprensibili le reazioni, ma non è certamente questa la strada giusta da imboccare per affrontare un problema di portata mondiale.

Rimanere a casa e osservare rigorosamente le prescrizioni governative e sanitarie è certamente la strada giusta per tenere alla porta il Coronavirus.

Da ciò che sappiamo, giusto per tranquillizzare quanti oggi sono in preda a scenate di isterismo Social, i messinesi che sono rientrati lo scorso 7 marzo dal Trentino si sono autodenunciate ed hanno osservato rigorosamente le prescrizioni; prova ne sia che l’uomo 55enne risultato al virus non ha nemmeno contagiato i propri familiari. La moglie e il figlio sono risultati negativi al tampone.

Non è compito dei cittadini, se non quello di stare a casa, scatenare inutili caccie agli untori, semmai è compito delle autorità preposte effettuare le opportune verifiche.

Davide Gambale