Il finale era scritto da tempo. Il sindaco non si è dimesso ottenendo una fiducia risicatissima che potrebbe però esporlo a continui ricatti. Potrebbe essere liquidata come la vittoria di Pirro, ma in realtà è stato un autentico capolavoro politico di Cateno De Luca.

Il dibattito in aula è stato stucchevole, a tratti comico. Tre inutili sedute caricate di altrettanto inutile significato politico-amministrativo. I “16” eroi – in senso antifrastico, sia chiaro – alla fine hanno approvato una delibera che impegna l’aula politicamente, e visto come cambiano idea i consiglieri comunali (vedi Sicilia Futura), De Luca avrà messo in conto che fra uno-due mesi dovrà ricorrere allo strumento della minaccia delle dimissione per ricondurre i dissidenti sulla retta via.

Non vogliamo credere ai rumors che parlano di qualche ritocco in giunta, perché non riusciamo a immaginare che De Luca abbia venduto la “pelle” di qualche suo assessore.

Però è verissimo che il sindaco politicamente ha dimostrato di essere il più alto dei nani (in senso metaforico s’intende).

Di questo consiglio comunale ricorderemo l’intervento intriso di passione della Crifò, concluso con un irrituale “kiss” rivolto a De Luca, definito il migliore di sempre. Messina adesso cambia passo e non dovranno esserci niente più alibi.

Davide Gambale