Museo regionale, Micali studia le mosse per il rilancio

Il museo regionale di Messina cerca di invertire la rotta per tornare “appetibile”.  Appena 8577 paganti nel 2018, probabilmente nemmeno ottomila nel 2019, la struttura è quella che in provincia “stacca” meno biglietti di tutte. Come si ovvia a questa situazione?
Lo ha spiegato il direttore Orazio Micali, in una conferenza stampa dove si è parlato di rilancio. Innanzitutto i servizi aggiuntivi, quindi bookshop, catalogo digitale, punto vendita merchandising, caffetteria e servizio catering per eventi, manifestazioni quali congressi e mostre, ompletamento dei servizi di accoglienza con guardaroba attrezzato e armadietti: tutto in base al contratto di appalto con il quale il Dipartimento regionale dei Beni culturali ha affidato al Raggruppamento temporaneo di imprese rappresentato dalla “Aditus srl” i servizi di assistenza culturale e di ospitalità al pubblico. Poi un nuovo ingresso.
La realizzazione della struttura ed il conseguente trasferimento delle opere hanno comportato l’abbandono della vecchia sede ma l’accesso al museo è rimasto lì dove era sempre stato, sul largo denominato Piazza del Museo. Si provvederà ad attivare l’accesso da viale della Libertà portando a compimento lo schema progettuale originario.
La cartellonistica sarà apposta anche nell’immediatezza della fermata/capolinea del tram per indicare la direttrice da percorrere fino al museo.

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