Amam, da metà novembre il distacco o la riduzione del servizio per i morosi

Paolo Mustica

Amam, da metà novembre il distacco o la riduzione del servizio per i morosi

mercoledì 16 Ottobre 2019 - 10:48

Stop alla fornitura d’acqua per i morosi. Entro la fine dell’anno infatti tutti coloro i quali sono indebitati con Amam subiranno una riduzione, se non addirittura il distacco, del servizio idrico. Nell’ambito di un apposito tavolo tecnico che si è tenuto ieri a Palazzo Zanca, è stato stilato l’elenco dei morosi dell’Azienda meridionale acque di Messina, nei confronti dei quali si è deciso di ridurre la fornitura d’acqua nel caso delle utenze domestiche (famiglie e condomini) e di interromperla nel caso degli enti privati e pubblici, a meno che questi non decidano di regolarizzare la propria posizione. Stiamo parlando di un esercito di oltre 20 mila persone o società che nel corso degli ultimi anni non hanno pagato le utenze e che adesso rischiano di rimanere a secco d’acqua se non provvedono a mettersi in contatto con l’ufficio tributi per stilare un apposito piano di pagamento delle somme interessate.

A tal proposito il sindaco Cateno De Luca avverte che se non verranno pagate le utenze non soltanto bisognerà pagare delle sanzioni più elevate, ma bisognerà altresì attendere un lungo periodo di tempo prima che avvenga il riallaccio al servizio una volta effettuato il distacco: “Definito l’elenco di oltre 20 mila morosi che subiranno il distacco o la riduzione dell’acqua entro Natale. – spiega il primo cittadino – Vi consiglio di regolarizzare la vostra posizione immediatamente perché vi costerà meno e non rimarrete senza acqua per lungo tempo”. In particolare, a partire da metà novembre una cinquantina di squadre formate da operatori Amam dovrà garantire almeno 500 riduzioni o distacchi al giorno.

Si tratta di un elenco abbastanza eterogeneo, al cui interno sono presenti sia piccoli che grandi debitori. Ed è proprio su quest’ultimo fronte che il sindaco Cateno De Luca si mostra parecchio amareggiato, in quanto in questo caso, diversamente da quanto potrebbe avvenire per le utenze domestiche, non abbiamo a che fare con soggetti che versano in uno stato di indigenza, anzi: “Leggere certi nomi tra i morosi fa veramente rabbia perché i grandi e blasonati morosi di professione con evidenti coperture in Amam nulla c’entrano con lo stato di indigenza”, afferma De Luca. Curioso il fatto che il debitore più consistente di Amam sia proprio un’altra partecipata, e in particolare Atm, sulla quale pende un debito di oltre un milione di euro risalente agli ultimi cinque anni.