Personaggetti, non eroi omerici. Di Pericle

Redazione

Personaggetti, non eroi omerici. Di Pericle

domenica 23 Giugno 2019 - 07:54

Nulla succede per caso e tutto ha una spiegazione logica. La Fortuna, a cui Niccolò Machiavelli attribuisce gli accadimenti è fondamentale, ma non è arbitra assoluta.

L’arbitrio che è frutto della coscienza di SÈ può contrastare anche la Fortuna. La coscienza di SÈ appartiene solo all’uomo, fra tutte le forme viventi, e permette di acquisire l’autodeterminazione, caposaldo della libertà individuale e collettiva: permette cioè di essere cittadini e a volte anche eroi borghesi. Ma quando l’arbitrio non è utilizzato si diviene servi e schiavi di personaggetti che, per ventura hanno trovato il biglietto vincente della lotteria, e ritengono di essere divenuti d’incanto eroi troiani e achei come Ettore e Achille. Luca Lotti è un personagetto che si è creduto un eroe omerico. La sua Fortuna è stata Matteo Renzi e, quella di essere nato e cresciuto in un territorio, che per cinque anni non è stato solo un luogo geografico, ma l’epicentro della “geografia politica” del Paese. Non ha palesato doti particolari,  l’ex Ministro dello Sport e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, se non l’essere divenuto petalo del “giglio magico”. La Fortuna (Renzi) è dea bendata e spesso non vede, non sente e non parla come le tre scimmiette. Tale condizione può arrecare danni gravi, a volte anche irrimediabili, soprattutto quando questi personaggetti perdono il controllo del SÈ e ritengono di essere divenuti semidei. Lo scandalo dell’organo di autogoverno della Magistratura (CSM), ha palesato l’arroganza e l’impunità di un organo fondamentale dello Stato, la protervia di taluni magistrati e messo a nudo un sistema lobbistico deputato a garantire il diritto. Chi scrive ritiene che questo scandalo sovrasti moralmente l’epopea di tangentopoli e debba essere valutato con sapienza e rigore. Luca Lotti è un personaggetto di poco conto, affetto da smisurata vanità e egolatria e, al contempo, privo della tragicità romantica degli uomini veri di potere. Come ha potuto il suo benefattore e vate (Renzi) non accorgersi che il suo ufficiale fosse privo di sagacia e financo di sufficiente intelligenza? Anche Silvio Berlusconi ha commesso gli stessi errori e, ha pagato amaramente questa superficialità! Conseguenza di questa supponenza psichiatrica, da parte dei due leader,  è stata l’evaporazione del Pd e il funerale di Forza Italia.

Il risultato? La comparsa sulla scena del peggior governo dalla nascita della Repubblica: il governo gialloverde e la sostituzione dei falsi eroi omerici con arroganti e incompetenti  gnomi e lillipuziani!

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