Tagli al trasporto pubblico, sindacati in agitazione. De Luca: "Scelta discriminatoria"

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Tagli al trasporto pubblico, sindacati in agitazione. De Luca: "Scelta discriminatoria"

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mercoledì 05 Giugno 2019 - 11:55

A partire dal prossimo primo luglio rischiano di essere letteralmente dimezzati i finanziamenti erogati dalla Regione a supporto del trasporto pubblico locale siciliano. Tale decisione si rende necessaria al fine di ridurre significativamente l’esposizione debitoria della Regione nei confronti dello Stato, ma rischia però di mettere in seria discussione la già precaria stabilità finanziaria del trasporto pubblico locale nell’Isola. In tal senso, le principali sigle sindacali siciliane hanno indetto lo stato di agitazione per scongiurare uno scenario di questo tipo: “Al fine di poter scongiurare problematiche occupazionali ed evitare i danni catastrofici sul trasporto pubblico locale in Sicilia, – dichiarano i segretari generali delle sezioni messinesi di Filt Cgil e Uiltrasporti, rispettivamente Carmelo Garufi e Michele Barresi – le organizzazioni sindacali a livello regionale hanno chiesto l’immediata revoca dei provvedimenti adottati e l’avvio di un confronto con l’assessorato regionale”.

Forti perplessità manifesta al riguardo anche il sindaco di Messina Cateno De Luca, che già l’anno scorso è stato chiamato a dover ridimensionare fortemente il trasporto pubblico locale nell’ottica di una revisione generale della spesa pubblica: “Non posso e non voglio credere che la Regione pensi davvero di lasciare a piedi studenti, lavoratori e anziani. Di scelte discutibili a Palermo se ne sono fatte, ma questa sarebbe veramente insopportabile. Siamo pronti a reagire in tutte le sedi per difendere il diritto al trasporto pubblico e i livelli occupazionali nel settore“.

La scelta appare anche discriminatoria – continua il primo cittadino – se si considera che la Regione riconosce a Trenitalia un contributo di 11 euro a km per un servizio non efficiente, contro quello di 3,5 euro a km fino ad oggi garantiti al servizio tranviario di Messina ma che rischia ora di essere dimezzato. Ancora peggio andrà al sevizio degli autobus, per i quali il contributo scenderebbe a circa cinquanta centesimi a km“.