Europee, Attaguile: "La Lega in Sicilia raddoppierà i consensi"

Redazione

Europee, Attaguile: "La Lega in Sicilia raddoppierà i consensi"

mercoledì 22 Maggio 2019 - 09:00

Cosa occorre fare nel prossimo Europarlamento?

In primo luogo la revisione sostanziale dei Trattati europei che hanno penalizzato fortemente l’Italia e avvantaggiato l’asse Germania-Francia. La Lega punta ad uno scenario politico-economico profondamente diverso da quello attuale: l’Unione Europea non può essere, com’è oggi,solo un grande mercato finanziario e speculativo con regole di natura bancaria imposte a oltre 600 milioni di persone, costrette a subirle rinunciando alla qualità della vita. Questa Europa non è quella che avevano immaginato i padri fondatori, cioè un’Europa dei popoli, non dei banchieri.

E’ fondamentale per la Lega l’obiettivo di una Unione Federale degli Stati Sovrani, con una Costituzione votata dai popoli e con un sistema di governo che abbia competenze di interesse comune a livello continentale, come la politica internazionale, la difesa dei confini, la sicurezza delle persone, il contrasto al terrorismo, la valorizzazione delle radici Cristiane dell’Europa che sono assediate da processi di islamizzazione molto lontani e profondamente dal nostro modello di società, a partire dai diritti fondamentali della persona.

Sul piano dell’Economia come si pone la proposta politica della Lega in Europa

Bisogna rivedere la questione del Patto di stabilità e crescita sottoscritto ad Amsterdam nel 1997. Gli Stati membri, pur essendo l’Italia il terzo paese fondatore della UE, non sono allineati a condizioni di uguale crescita e sviluppo, come d’altronde è sempre stato sotto il profilo geopolitico. Quindi l’applicazione di regole di bilancio uguali per tutti, cioè tra nazioni molto diverse tra loro sotto il profilo socio economico, si è tradotta in una discriminazione sociale tra i popoli. Ciascuno Stato membro deve poter governare la propria realtà sociale in relazione alle proprie risorse, alle effettive potenzialità di crescita e ai livelli di povertà. Vogliamo un assetto politico diverso, ribaltando i rapporti tra il Parlamento eletto dai popoli e la forma di governo, in termini di orientamento obbligatorio e di controllo. Dobbiamo superare le logiche delle lobby formate dalle grandi famiglie bancarie che condizionano la politica europea a danno dei cittadini.

Può farci un esempio di come vede la Lega il futuro in materia economica?

L’Italia deve uscire dalla stagnazione economica che la vede fanalino di coda in Europa grazie ai governi di sinistra complici dei diktat di una UE germanocentrica. In appena un anno di governo la Lega ha dimostrato che il primo traguardo deve essere quello del ribaltamento del rapporto tra cittadini e fisco, con la prima applicazione di flat-tax in favore delle piccole partite Iva con il 15% fisso di tassazione e la semplificazione. La Lega intende raggiungere il risultato dell’abbattimento della pressione fiscale che in Italia è tra le più alte nel mondo.

Se un’impresa pagherà al fisco un terzo di quanto paga oggi, si espanderà enormemente, aumenterà di parecchio l’occupazione e quindi cresceranno i consumi, facendo fiorire i commerci. Solo così l’Italia comincerà finalmente un veloce percorso di crescita, riconquistando gli spazi che le spettano. La Lega sarà molto determinata in questa direzione. Ripresa economica e rilancio vedono al centro il sistema dell’impresa, unica vera protagonista economica e dell’occupazione.

La Sicilia come risponde all’appello politico della Lega?

La Lega in Sicilia è cresciuta, ma i risultati avrebbero potuto essere molto diversi. E’ mancato un lavoro organico e una strutturazione del partito sul territorio. Ma si tratta di questioni e aspetti da affrontare subito dopo la tornata elettorale. Sono certo che grazie alle capacità di Matteo Salvini, con la sua esperienza organizzativa che ha portato la Lega, in appena un anno, a raddoppiare il consenso popolare e, guardando al passato, ad aumentarlo di quasi nove o dieci volte…riusciremo a trovare un assetto di qualità, a partire dalla prossima estate.

Autonomismo siciliano ed Europa. Quale sarà, se eletto, il suo impegno da europarlamentare?

Mi piace ricordare che sono entrato in Parlamento nel 2013 ospitato nelle liste di Forza Italia come Autonomista siciliano e mi sono iscritto subito al gruppo parlamentare di una Lega Nord che era in grande crisi (aveva preso poco più del 4%), chiedendo e ottenendo di aggiungere “Autonomie” alla denominazione del gruppo. Ritengo che il contributo mio e dei miei amici sia stato determinante nella grande trasformazione voluta da Salvini il quale, ha prima dato vita a “Noi con Salvini” come piattaforma di movimento meridionalista, scelta che gli ha consentito poi di togliere la parola “Nord” e trasformare la Lega in un partito nazionale con al centro i territori e le loro autonomie. Mi piace ricordare come tutto ciò ha visto la luce a Caltagirone quando, su mio suggerimento, Giancarlo Giorgetti è venuto a presentare il romanzo del mio amico Turi Grillo “Delitto Sicilia”, un romanzo fortemente sicilianista. Quel giorno era presente anche Matteo Salvini che dichiarò: “Questo meridionalismo mi piace perché lotta con noi della Lega contro gli errori dello Stato centrale”. Grillo adesso è tra i fondatori di “Siciliani verso la Costituente” ed io ho sottoscritto il programma preparato da questo movimento che ha per titolo “Quello che i Siciliani chiedono all’Europa” quindi certamente la mia azione, se eletto, sarà in continuo contatto con loro e mi auguro che il futuro ci riservi altri momenti di unità.