Il D'Artagnan di Sasà Neri conquista il pubblico del Teatro Mandanici

Maria Antonella Saia

Il D'Artagnan di Sasà Neri conquista il pubblico del Teatro Mandanici

lunedì 20 Maggio 2019 - 20:35

Si è  conclusa, sabato scorso,    con  un trionfo di pura emozione e tra lunghi scrosci  d’applausi la  prima parte della Stagione Teatrale del Placido Mandanici. In scena D’Artagnan e i Tre Moschettieri diretto da Sasà Neri, frutto di un laboratorio  durato  cinque mesi nel  corso del quale si sono alternati numerosi  coach  che hanno permesso  di formare un cast  di professionisti da un gruppo di ragazzi, quasi tutti alla loro prima esperienza. E ancora una volta, quindi, il Teatro Mandanici ha vinto la sua scommessa,  proponendo un musical rigorosamente live, che si  è dipanato, dinanzi allo sguardo estasiato del pubblico,   per due ore tutte d’un fiato.
Davanti ad un pubblico attento  lo spettacolo ha conquistato una dozzina di applausi a scena aperta e un battimani finale lunghissimo, ha fatto ridere e riflettere, ha raccontato di un malvagio che non ha mai conosciuto l’amore e di un eroe che ritrova se stesso grazie all’amore, di nobiltà d’animo e miserie dell’animo, di un mondo violento e della lotta per un mondo migliore.

Passando da Lennon a Mannarino, da Bebe a Rovazzi, in buca la Banda musicale Placido Mandanici diretta dal maestro Bartolo Stimolo a creare una sontuosa colonna sonora dal vivo.
Tanti i momenti da ricordare, dalla danza in sedia a rotelle di Roberta Macrì, che interpreta la regina di Francia, alla confessione del cattivo, interpretato da Salvatore Cilona, dalla graduale presa di coscienza di D’Artagnan, Domenico Imbesi, alla canzone-accusa della spadaccina Aurora Pettineo (Fortezza), dalle caratterizzazioni dei tre moschettieri, Alberto Liga (Porthos), Gaston Lucarelli (Athos) e Mahamadou Traore (Aramis), a quelle dei loro contraltari al femminile, Gina Cattafi (Prudenza), Alessandra Maimone (Giustizia) e Chiara Salamone (Temperanza), dai quadri al rallenty a quelli di festa.
Ma a rimanere in memoria sono soprattutto – come hanno sottolineato il sindaco Roberto Materia, il segretario generale Lucio Catania e il regista Sasà Neri – la gioia e l’impegno con i quali il cast ha affrontato la prova sul palcoscenico prestigioso di un grande teatro. Gioia e impegno che il pubblico ha premiato, tributando battimani a ciascuno degli attori, in effetti ognuno indispensabile, da quelli impegnati in ruoli-cameo ai protagonisti. In scena, con gli attori già citati, Barbara Scorza (la dama di compagnia), Andrea Rappazzo (Bertrand, il padre di D’Artagnan), Dario Stroscio (il capitano), Martina Genovese (suor Maria Rosario), anche alle tastiere, Nino Genovese (frate Bernardo), Simona Arnao (suor Illuminada), Allegra Camuti (suor Innocenzia), Vera Trovato (suor Pureza), Carolina Bucalo (Annunciacion), Viviana Romano (Ascencion), Marta Sottile (Conception), Francesco Bisignani (Pacheco) e Francesco Maniscalco (Pedro). Sul palco con loro Alice Ingegneri e Alessandra Borgosano, anche coreografe, Davide Caputo, Francesco Gerbino e Giuseppe Scopelliti, performer della Luna Obliqua coinvolti in parti comiche di sostegno, e la band composta da Giulio Decembrini (anche direttore musicale) al piano, Riccardo Ingegneri a basso e chitarra e Andrea Trovato alla batteria.

E quando sembrava che  l’emozione si fosse placata ecco che rinasce prepotente nel  ricordo dell’artista Giacomo Valenti eccellenza del territorio barcellonese e ancora in quello del giornalista orlandino Sergio Granata. Ancora una volta le emozioni corrono veloci sulle tavole del palcoscenico.