Una scuola per il futuro: il ruolo della filosofia nei nuovi orientamenti

Redazione

Una scuola per il futuro: il ruolo della filosofia nei nuovi orientamenti

lunedì 29 Aprile 2019 - 10:20

Una scuola speciale, una scuola diversa, più attenta alle dinamiche sociali e ai processi evolutivi. È questo il quadro che emerge da recenti riflessioni sullo stato di salute della scuola italiana. Parecchi interrogativi si fanno strada su come affrontare le emergenze educative con riferimento alle dinamiche relazionali che, sempre più, si affidano alla realtà virtuale degli smartphone e dei computer, affrancandosi da quei contatti sensoriali ed emozionali che non si riescono più a sostenere. Ci si dovrà interrogare sul ruolo della scuola all’interno di quelle che possiamo definire dinamiche “distorte” che finiranno per influenzare, in maniera irreversibile, tutti i rapporti relazionali, rendendoli privi di quella carica emotiva che li rende “vivi”. Come può rispondere la scuola italiana ? Esistono rimedi o misure da adottare tout court per rispondere in maniera esaustiva ? Qualcosa, certamente, si può e si deve fare. Una scuola a tempo pieno, ad esempio, per raggiungere gli spazi che altrimenti i ragazzi andrebbero ad occupare, dove (ri)modellare la realtà comunicativa, rendendola vera, effettiva, reale, fatta di sguardi, di gesti, di sorrisi. Una scuola che valorizzi i suoi docenti – educatori e formatori – attraverso retribuzioni adeguate che dimostrino il giusto rapporto con l’importanza della loro valenza educativa piuttosto che rappresentare la frustrazione di una dicotomia di cui nessuno sembra sapersene o volersene occupare. Un’attenzione che, finalmente, renderebbe merito ad un’opera altamente professionale che non può essere ridotta ad una semplice ed asettica trasmissione di nozioni ma che venga considerata come un complesso e pianificato percorso che, attraverso gli strumenti multimediali e pluridisciplinari ed una didattica accessibile, possa offrire circuiti di apprendimento certi per approntare abilità e competenze tali da creare una società al passo con le istanze, sempre più esigenti, della popolazione studentesca. Le discipline umanistiche che legano le concezioni del pensiero e del mondo antico alle più moderne ed attuali appaiono fondamentali in una idea di scuola che, in definitiva, prenda in carico se stessa e diventi propositiva, attraverso le proposte degli stessi docenti.

ll gruppo tecnico-scientifico di filosofia istituito dal Miur nel 2017, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, ha redatto il documento “Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza“ in cui si evidenzia

che le finalità formative dettate al sistema scolastico nazionale dall’attuale impulso normativo rappresentano l’ambito di riflessione affinché ciascun professionista dell’educazione si interroghi sull’apporto che può dare alla realizzazione di un apprendimento focalizzato sull’attivazione di capacità e abilità tali da promuovere la partecipazione democratica e l’autonomia lavorativa della persona. Per certi versi, la filosofia sembra sollecitata, forse più di altre discipline, a intraprendere tale riflessione, perché porta – nella propria storia e nella rilevanza delle proprie dottrine – il segno profondo della continuità tra sapere e agire. Non a caso, da più parti, ne viene sottolineata l’importanza per la formazione del capitale umano, culturale e sociale, per il contributo ad alimentare libertà di pensiero, autonomia di giudizio, forza dell’immaginazione e per sviluppare intelligenze flessibili, aperte, creative, indispensabili per orientarsi nel mondo. In più, nella dimensione di internazionalizzazione dell’istruzione, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta dalle Nazioni Unite nel 2015, col suo programma di azione per le persone e il pianeta teso a rafforzare la pace e la libertà, a combattere la povertà e la discriminazione, a realizzare pienamente i diritti umani di tutti, l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze, rappresenta un’ulteriore spinta a promuovere lo studio e la pratica della filosofia nella formazione dei giovani e lungo tutto l’arco della vita. In tale ottica, gli Orientamenti non entrano nel merito del contenuto delle “Linee generali” e degli “Obiettivi specifici di apprendimento” delineati nelle Indicazioni nazionali; piuttosto, essi intendono contribuire a definire un rinnovato contesto metodologico utile alla loro applicazione, nell’ottica di ampliare l’orizzonte della dimensione storico-diacronica e dell’approccio per temi e problemi a nuove prospettive di studio e di pratica dell’insegnamento/apprendimento della filosofia, proprio per rispondere al dettato normativo di revisione. In breve, essi rappresentano un contributo ampio, che tocca le varie tematiche delle trasformazioni didattiche e organizzative in atto nella scuola e le rapporta alla filosofia nel quadro dei diversi curricoli, al fine di interpretare le nuove istanze formative.

Teresa Schirò