La Cisl aderisce in massa alla manifestazione del 1. maggio "Sindaci in marcia"

Redazione

La Cisl aderisce in massa alla manifestazione del 1. maggio "Sindaci in marcia"

lunedì 29 Aprile 2019 - 17:28

“La Cisl Messina, con le federazioni del Pubblico Impiego e la Filca, parteciperà alla manifestazione annunciata dal Sindaco Metropolitano Cateno De Luca per il Primo maggio per tutelare e difendere il nostro territorio e per sensibilizzare i governi nazionali e regionali sul futuro delle ex Province”. L’annuncio in un documento inviato alla stampa nel pomeriggio.

«Aderiamo all’iniziativa – afferma il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – perchè concordiamo nella necessità di assumere una posizione forte che punti alla soluzione del problema e che sia da stimolo e consapevolezza ai Governi nazionale e regionale. Non ritengo utile, però, interrompere le attività e le funzioni della Città Metropolitana – precisa Genovese – perché si corre il rischio che a pagarne le conseguenze siano gli utenti, la comunità, i lavoratori a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato per i quali riteniamo non sia sufficiente la proroga a 60 giorni e quindi invitiamo il Sindaco metropolitano a prorogare i contratti sino al 31 dicembre».

«Malgrado i proclami, sino ad oggi non c’è nulla di concreto – aggiunge il reggente della Cisl Fp Messina, il segretario nazionale Gigi Caracausi – l’immobilismo dei governi mette a serio rischio posti di lavoro ed occupazione, la stabilizzazione dei precari, oltre a vanificare ogni speranza di rinascita del territorio. Perciò saremo accanto al Sindaco Metropolitano ed ai Sindaci del territorio provinciale e parteciperemo alla manifestazione in maniera forte e convinta con tutto il gruppo dirigente della Cisl Fp di Messina».

Anche la Federazione degli Edili della Cisl parteciperà alla manifestazione del 1. maggio perché con il default dell’Ente «c’è il rischio concreto di perdere finanziamenti importanti – sostiene il segretario provinciale della Filca Cisl, Giuseppe Famiano – quelli per la gestione ordinaria delle manutenzioni e soprattutto quelli previsti dai Patti. Ci sono decine di opere che rischiano di bloccarsi, compromettendo l’occupazione e non realizzando quelle manutenzioni e quelle nuove infrastrutture necessarie al territorio».