Acr perde in casa e si complica la vita

Redazione

Acr perde in casa e si complica la vita

domenica 28 Aprile 2019 - 19:01

Era la partita della vita quella contro la Sancataldese di mister Alacqua. L’obiettivo era centrare la vittoria, pur con la consapevolezza che sarebbe bastato il pareggio per avere la matematica salvezza. Invece, il Messina scende in campo con il pareggio tra le gambe, gestisce ma non colpisce e quando ci si convince, con presunzione, mentalmente predisposti, di poter ottenere il risultato, capita così di subire inopinatamente un gol che diventa insormontabile, come scalare una montagna rocciosa. Questo è ciò che si è visto, oggi, al “Franco Scoglio”.
Infantino non è mai stato un tecnico capace di infondere rabbia agonistica ai suoi a partita in corso e, quindi, la squadra ha pagato l’impreparazione mentale allo svantaggio. Come? Non cercando la via della porta con lucidità e freddezza, anzi esponendosi pericolosamente, sopratutto nella ripresa, ai contropiedi di una “squadretta” come la Sancataldese che nulla aveva fatto per vincere la gara, ma era rimasta guardinga sulle sue e solo per l’insipienza degli attacchi giallorossi si ritrovava in vantaggio.
Non è veritiera l’analisi del tecnico del Messina che ha visto bene la sua squadra, ma non lo è neanche quella dell’ex Gambino che ha visto nel suo gol una rivalsa su chi lo aveva criticato nella sue esperienza in giallorosso, perchè dovrebbe prima fare autocritica mettendo in risalto quello che lui non era riuscito a fare da attaccante nel Messina, gol, tecnica, forza non sono state certo le prerogative della sua esperienza in riva allo stretto, e non era certo un esordiente. Dare solo la colpa alla società è limitativo, perchè dovrebbe spiegare come chi è arrivato dopo di lui (Catalano, Cocimano, Arcidiacono) abbiano trovato il modo di mettere la palla dentro più di una volta. Adesso, l’unico modo per concludere degnamente sarà vincere a Rotonda, compito per nulla facile ma non impossibile, altrimenti saranno play-out e con la propria tifoseria contro non sarebbe facile spuntarla.
Ma torniamo alla gara di oggi. Il Messina scendeva, forse, con la migliore formazione, anche se la scelta di Tedesco a posto di Marzullo lasciava perplessi sulle reali intenzioni di vittoria del tecnico. Inoltre, sin da inizio gara, era evidente come qualche giocatore non fosse nelle condizioni ottimali, Amadio, su tutti. Troppo egoiste, poi, le giocate di Cocimano ed Arcidiacono che si intestardivano in assoli inconcludenti ai fini del risultato.
Cronaca: Messina in avanti sin dai primi minuti, tanto giro palla ma nessuna conclusione per impensierire il portiere Franza. la prima vera occasione capita al 17′ quando Arcidiacono in area serve al centro per un calcio di rigore in movimento di Cocimano che manda alto sopra la traversa. 20′ ammonizione per Zappala’. Esce Lucarelli, figlio di Cristiano, ex tecnico della società del presidente Stracuzzi, presente in tribuna stampa, entra Passanante nella Sancataldese. 22′ Punizione dai 30 metri di Ficarrotta, palla alta. 26′ passa in vantaggio la Sancataldese con un’incursione in area di Ficarrotta che supera Lourencon in dribbling e deposita in rete con la difesa colpevolmente ferma. 36′ occasionissima creata da un angolo di Catalano e colpo di testa di Traditi, sul primo palo, con Franza che respinge d’istinto con i piedi. Al 3′ esce Florio dentro Montalbano. 8′ pericolosa punizione di Catalano che attraversa tutta la linea di porta della Sancataldese e si perde a lato. Sancataldese pericolosa con Lourencon che respinge di pugno. 14′ nel Messina fuori Amadio dentro D’Ascoli. 18′ esce Giarrusso dentro Sicurella per i rossoverdi. Nel Messina esce Zappala’, non al meglio, e Tedesco,poco incisivo, dentro Ba e Marzullo. 28′ fuori Ficarotta dentro Calabrese. 35′ da una punizione che è un calcio d’angolo corto, Gambino sfrutta una deviazione fortuita e sotto porta da pochi passi riesce a mandare in rete. Messina vicino al gol al 37′ con il colpo di testa di Arcidiacono, la palla sfiora il sette della porta di Franza. 39′ accorciano i giallorossi con Cocimano che salta più alto di tutti, cross di Ferrante, ed insacca alla destra di Franza. Piccola rissa a centrocampo con le ammonizioni per Traditi e capitan Di Marco. 44′ fuori Traditi dentro Selvaggio. Vengono concessi 5′ di recupero ma se ne giocheranno meno.
Al 49′ l’ultimo cambio fuori Catalano dentro Candè che non ha neppure il tempo di toccare la palla perchè all’ennesimo contropiede della Sancataldese, con la palla nei piedi del giallorosso Ba, Ferrante riesce a farsi espellere per aver scalciato da terra Gambino, con l’arbitro che decreta anche la punizione a favore degli ospiti su quella che poteva essere l’ultima azione d’attacco dei giallorossi. Subito dopo il triplice fischio.
MESSINA-SANCATALDESE 1-2
Marcatori: 26’ pt Ficarrotta (S), 35’ st Gambino, al 39’ st Cocimano (M).
Messina: Lourencon, Biondi, Barbera, Traditi (44′ st Selvaggio), Zappala’ (22′ st Ba), Ferrante, Arcidiacono, Amadio (14′ st Dascoli), Tedesco (22′ st Marzullo), Cocimano, Catalano (49′ st Candè). A disposizione: Meo, Aldrovandi, Pirrone, Janse. All. Infantino
Sancataldese: Franza, Florio (3′ st Montalbano), Longo, Sessa, Di Marco, Costanzo, Giarrusso (18′ st Sicurella), Di Stefano, Gambino, Ficarrotta (28′ st Calabrese), Lucarelli(20′ pt Passanante). A disposizione: La Cagnina, Cosentino, El Ha di Karim, Mosca, Giarratana. Alla. A.Alacqua
Arbitro: S.Picchi di Lucca
Ammoniti: Zappala’, Longo, Traditi, Di Marco
Angoli: 2 – 4
Recupero: 2′ – 5′
tratto da sportmenews.it