Messina Social City, la polemica monta sui Social

Redazione

Messina Social City, la polemica monta sui Social

venerdì 19 Aprile 2019 - 09:59

Ieri mattina l’occupazione dell’aula consiliare da parte dei lavoratori esclusi dalle assunzioni alla Messina Social City, nel pomeriggio il messaggio piccato del sindaco Cateno De Luca che respinge al mittente le accuse per la mancata presenza dell’amministrazione comunale alla riunione della Commissione consiliare competente,

“Credo che certe pressioni stiano andando oltre il limite della decenza e del bon ton istituzionale! Ho appreso che oggi è stata convocata l’ennesima commissione per esercitare “pressioni politiche” sull’amministrazione comunale e sulla Messina Social City in merito ad alcuni presunti disservizi ed alla mancata assunzione di una imprecisata pletora di lavoratori già espulsi dal sistema delle cooperative o non rientranti tra il personale destinato ai servizi sociali internalizzati a seguito delle decisioni assunti nell’ambito del Salva Messina.

Intanto è giunto il momento di applicare il nuovo regolamento di funzionamento delle commissioni e del consiglio comunale: la data delle adunanze e gli argomenti da trattare, quando viene richiesta la presenza dell’amministrazione comunale, vanno definite preventivamente con la stessa amministrazione comunale onde evitare sedute improvvise o improvvisate che non sortiscono il naturale effetto istituzionale ma rischiano di apparire ai non addetti ai lavori delle vere e proprie imboscate.
Nel merito preciso che ho chiesto già la redazione di un complessivo dossier riguardante le precedenti modalità di gestione del servizio e quelle attualmente avviate con la Messina Social City compreso i criteri adottati per la contrattualizzazione delle risorse umane.
Se nella fretta di far partire il nuovo modello sono stati commessi degli errori saranno prontamente corretti. Preciso che Oggi l’assessore ai servizi sociali era occupata a Palermo per una delicata riunione presso l’assessorato già fissata da tempo e non ritengo opportuno e corretto che si facciano adunanze delle commissioni con i vertici delle partecipate in assenza dell’amministrazione comunale.
Quando il dossier sui servizi sociali sarà pronto lo esamineremo in consiglio comunale. Non ho apprezzato l’odierna occupazione dei banchi riservati all’amministrazione comunale in consiglio comunale da parte di “ignoti” e confermo che nessun dialogo potranno avere con il Sindaco o con l’amministrazione comunale coloro che agiscono con queste modalità.
Stiamo anche affrontando le questioni inerenti la gestione organizzativa ed economico finanziaria onde poter dare riscontro dei risparmi che si conseguiranno con il cambio di sistema dalle cooperative alla Social City.
Invito dunque i Consigieri comunali ad avere la pazienza di aspettare qualche mese per dare all’amministrazione comunale la possibilità di poter completare il dossier sui servizi sociali fermo restando che il nuovo modello di gestione dei servizi sociali è’ partito appena un mese fa e che un periodo di adeguamento sia la cosa più normale di questo mondo rischiando, di contro, di non far apparire normali e legittime le “continue sollecitazioni” che si registrano da più parti su questo argomento.

La risposta di Alessandro Russo non s’è fatta attendere. Il campo di battaglia si è spostato sui Social.

“Solo per dire che ho firmato io la convocazione di questa commissione di cui parla il sindaco. L’ho fatto una settimana fa e lo rifarei.
Solo per dire che indire una commissione non è affatto una “pressione politica”, ma è il sacrosanto diritto di controllo che spetta al Consiglio in una città normale.
Solo per dire che nessuno vuole “assumere una pletora di lavoratori espulsi dal sistema delle Cooperative sociali”, bensì di capire se alcuni diritti siano stati assicurati ad alcuni e non rispettati per altri.
Solo per dire che rinviare la questione di mesi e mesi senza dare una data o una idea minima di quel che sta accadendo ai servizi sociali messinesi non è affatto serio.
Solo per dire che stiamo parlando di uomini e donne, non di pacchi o di promesse elettorali. Uomini e donne con i loro bisogni, con le loro paure e con la loro vita. Si esige rispetto, da una parte e dall’altra; ma maggiore deve essere da parte di chi è chiamato a rappresentare tutta la Città”.