Terremoto al Policlinico: 18 senatori del M5S vogliono vederci chiaro sulla "Nemo Sud"

Redazione

Terremoto al Policlinico: 18 senatori del M5S vogliono vederci chiaro sulla "Nemo Sud"

sabato 06 Aprile 2019 - 11:09

Un piccolo esercito di senatori del M5S, attraverso una interrogazione rivolta ai ministri della Salute e della Pubblica amministrazione, avanza “sospetti” sulle procedure attraverso le quali il Policlinico di Messina avrebbe lasciato “campo libero” al centro riabilitativo “Nemo Sud”.

La ricostruzione di quanto accaduto da luglio 2009 (rettore Franco Tomasello), ad oggi è ricostruita con dovizia di particolari. L’interrogazione con primo firmatario Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Sanità, oltre che essere docente universitario, è destinata a scatenare un’autentica bufera sulla “Riabilitazione” a Messina, dove il pubblico – secondo quanto ricostruito dai 18 senatori – avrebbe lasciato campo libero ai privati con il benestare degli accademici.

Nel mirino dei parlamentari del M5S è finito, fra gli altri, il prof.re Giuseppe Vita, il quale – sempre secondo i senatori – avrebbe svolto il ruolo di controllore di sé stesso, essendo stato nominato direttore del Centro clinico “Nemo Sud”, il quale aveva il compito di controllare l’attività svolta per conto dello stesso Policlinico. Ma per comprendere la portata della vicenda, riportiamo di seguito l’interrogazione di 18 senatori del M5S (tre dei quali siciliani).

“Nel luglio 2009, i vertici dell’azienda ospedaliera universitaria del policlinico “G. Martino” di Messina hanno provveduto ad azzerare i 18 posti letto della riabilitazione aziendale, disattendendo le indicazioni dell’Assessorato regionale per la salute che ne prevedevano, al contrario, un potenziamento;non potendo contare sui rimborsi regionali previsti per i ricoveri riabilitativi, la riabilitazione aziendale ha così sofferto un consistente deficit annuale (fino a 900.000 euro annui), con conseguente penalizzazione del corretto percorso assistenziale dei pazienti con gravi disabilità, crollo del livello qualitativo del percorso formativo degli studenti e medici specializzandi, nonché vulnus alla professionalità accademica dei docenti afferenti al settore MED 34-medicina fisica e riabilitativa, fino a vedersi negare nel 2017 l’accreditamento della scuola di specializzazione da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;parallelamente, nel luglio 2011, per iniziativa del rettore dell’università degli studi di Messina dell’epoca, professor Francesco Tomasello, e del direttore dell’unità operativa complessa di neurologia e malattie neuromuscolari del policlinico, nonché direttore del dipartimento ad attività integrata (DAI) di neuroscienze, professor Giuseppe Vita, nasceva la fondazione “Aurora” onlus, con lo scopo di svolgere assistenza in favore di persone affette da malattie neuromuscolari, attraverso la creazione del centro clinico “Nemo Sud”, un centro privato di riabilitazione neurologica, che è stato allocato dentro il policlinico, malgrado l’azienda fosse già in possesso di tutte le risorse professionali per garantire le stesse prestazioni;pertanto, mentre le strutture assistenziali della riabilitazione aziendale sono rimaste senza posti letto con tutte le conseguenze sopra esposte, il centro Nemo Sud si è visto attivare, con le deliberazioni n. 244 e n. 614 del 2013 del commissario straordinario Giuseppe Pecoraro, i ricoveri riabilitativi di codice 75 (neuroriabilitazione), codice allo stesso assegnato, nonché destinare alle sue attività gli spazi individuati presso il padiglione B, concessi alla fondazione Aurora onlus a titolo gratuito, per un periodo di 30 anni;il centro, inoltre, ha incassato DRG riabilitativi senza avere in organico alcun medico specialista in medicina fisica e riabilitativa (medico fisiatra) o medico con anzianità di servizio in riabilitazione sostitutiva della specializzazione;un centro privato di riabilitazione neurologica ha, dunque, sottratto spazi e posti letto alla riabilitazione aziendale e sottratto introiti alla stessa unità operativa aziendale di neurologia e malattie neuromuscolari;l’incarico retribuito di direzione clinica di questo centro è stato sempre affidato, sin dall’apertura, ad un personale non in possesso dei requisiti previsti dalle norme sanitarie: prima due docenti universitari sprovvisti di specializzazione in medicina fisica e riabilitazione che risultavano anche incompatibili sulla base delle norme del pubblico impiego (decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, art. 53, comma 6; legge 30 dicembre 2010, n. 240, art. 6, comma 10) e del regolamento dell’università di Messina (decreto rettorale n. 1668 del 13 novembre 2006, art. 4, comma 1); in seguito un medico estraneo all’azienda universitaria di Messina che non possedeva i titoli sanitari per dirigere una struttura di riabilitazione neurologica (codice 75) quale è il centro Nemo Sud;inoltre, con la deliberazione n. 1311 del 12 dicembre 2013 il commissario straordinario dottor Giuseppe Pecoraro ha assunto varie determinazioni, tra cui il demandare al professor Giuseppe Vita il controllo e la verifica delle attività sanitarie previste nel progetto, al fine di accertare la correttezza degli adempimenti convenuti. Secondo questo ultimo incarico, quindi, il professor Vita controllava i suoi sottoposti in qualità di direttore clinico del centro Nemo Sud, e a sua volta veniva controllato da sé stesso in qualità di direttore dell’unità operativa complessa, ruolo per il quale era soggetto ancora al controllo da parte di se stesso in qualità di direttore del DAI. Il dottor Giuseppe Pecoraro disponeva, inoltre, che le retribuzioni per le attività citate graveranno sul “fondo aziendale produttività 20 per cento a disposizione del Direttore Generale”;il 22 novembre 2017 è stata firmata una nuova convenzione per gli anni 2018-2022 tra fondazione e policlinico con entrata in vigore dal 1° gennaio 2018, nella quale, laddove si parla di tariffe previste per le prestazioni di ricovero presso il centro Nemo Sud, sorprendentemente si fa riferimento a tariffe maggiorate che si riferiscono a soggetti mielolesi, che rappresentano quadri morbosi, del tutto diversi, e per nulla assimilabili alle malattie neuromuscolari che vengono trattate presso il centro; viene da chiedersi non solo su quale base normativa si è provveduto al raddoppio dei posti letto, dei quali non c’è traccia né nella rete assistenziale regionale, né nel decreto assessoriale n. 629/2017 né nell’atto aziendale policlinico, ma anche quale provvedimento ufficiale dell’Assessorato regionale o della Giunta o del presidente della Regione abbia mai autorizzato la prima assegnazione di posti letto pubblici al centro privato Nemo Sud che ha segnato l’inizio della penalizzazione delle unità operative riabilitative aziendali.Si chiede di sapere:se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto descritto; se non sia imminente l’esigenza di prendere provvedimenti al fine di ristabilire il rispetto delle norme di legge all’interno del policlinico G. Martino di Messina”.