Rosario Duca, presidente regionale di Arcigay, oltre che essere uno dei promotori del “Pride dello Stretto”, spegne le polemiche sorte intorno all’evento programmato per il prossimo 8 giugno a Messina.
“Intanto, sono certo che il Comune darà il patrocinio al Pride, lo ha detto lo stesso assessore Carlotta Previti al termine di un incontro avuto con l’amministrazione. Sono fiducioso che il piccolo qui pro quo con l’amministrazione possa essere risolto in un clima di assoluta serenità. Il Pride sarà in linea con le aspettative del sindaco. E comunque, qualora il Comune non dovesse dare il patrocinio, ce ne faremo certamente una ragione”.
Qualcuno sta cercando di strumentalizzare il Pride?
“Il coordinamento non è rappresentato da nessuno se non da noi stessi, chi ha parlato sulla vicenda del patrocinio lo ha fatto a titolo personale e se ne assume tutte le responsabilità. Da parte nostra c’è stata la massima collaborazione con il Comune, prova ne sia che abbiamo spostato senza problemi la data su richiesta della stessa amministrazione”
Partiamo da quello che a nostro avviso è un equivoco. Non sarà un Gay-Pride, bensì un Pride. Ci spieghi la differenza?
“L’ottica della manifestazione non è monotematica, intendo dire che i temi che saranno al centro del Pride dello Stretto sono diversi: si va dal bambino bullizzato a scuola al tema dell’ambiente. Per questo lo abbiamo definito Pride intersezionale. Si tratta di un’assoluta novità. Il comitato che sta portando avanti l’iniziativa è eterogeneo, per far sì che i ‘temi’ al centro del corteo possano rappresentare tutti. Per questo ci aspettiamo una grande partecipazione, comprese le famiglie. Hanno già aderito fino a questo momento 50 associazioni”.
Il Comitato organizzativo sta definendo i dettagli in un clima di collaborazione…
“Certamente. Mi dà l’assist per sottolineare come si stia lavorando in maniera proficua perché c’è tanto affiatamento. Chi lo promuove è Arcigay, ma senza l’apporto delle numerose associazioni che si sono avvicinate all’iniziativa non riusciremmo a fare una grande mobilitazione. Ciò che mi piace che emerga è che Messina possa rappresentare un modello, tant’è che si stanno programmando pullman da ogni parte d’Italia per giungere nella nostra città”.
Per le vie di Messina anche l’orgoglio Gay, ma vedremo perizomi e autoreggenti….
“Mi aspettavo questa domanda. La risposta è no, sarà un Pride composto. Quello a cui le si riferisce appartiene ad altre culture e, me lo lasci dire, quelle scene appartengono al passato. A Messina non assisteremo a nulla di tutto questo”.

