Quali prospettive per l’insegnamento della Bioetica nella scuola?

Redazione

Quali prospettive per l’insegnamento della Bioetica nella scuola?

lunedì 04 Marzo 2019 - 11:05

L’inserimento delle problematiche bioetiche nei percorsi dei sistemi curruculari scolastici è motivato, innanzitutto, da esigenze intrinseche allo statuto della bioetica e alle finalità proprie della scuola e non rinviabili ad eventuali disposizioni istituzionali.

Da un lato la bioetica, pur non essendo riducibile a discipline propedeutiche all’agire, per il quale debba fornire solo principi operativi e norme, contiene in se stessa una forte istanza educativa, da cui risulta una azione tanto più efficace quanto più integrata in un organico processo formativo; questa, infatti, rappresenta uno studio sistematico delle dimensioni morali delle scienze della vita e della cura della salute e a dirla con il suo fondatore Potter: “ E’ la scienza della sopravvivenza con il compito fondamentale di promuovere la qualità della vita”.

Già dal 2008 la Cattedra di Bioetica dell’ Unesco (Haifa) si adopera per sviluppare un metodo di insegnamento della Bioetica e per individuare i temi su cui costruire il percorso disciplinare.

Nel 2017 presso l’Aula Magna del Rettorato, ha avuto luogo la giornata di studi “Il Primo Syllabus dell’UNESCO per l’insegnamento della Bioetica ai giovani”, ideata nell’ambito dell’UNESCO World Bioethics Day, organizzata dal Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, dall’Accademia Peloritana dei Pericolanti, dall’Istituto Italiano di Bioetica – sezione Sicilia e patrocinata dall’Unità Italiana della Cattedra di Bioetica dell’ UNESCO.

In tale contesto veniva presentato dai membri onorari della cattedra di bioetica dell’ Unesco il primo libro guida per insegnanti e studenti con l’ indicazione di una nuova metodologia d’ approccio ai temi in oggetto.

Un passo importante perchè la disciplina possa entrare a pieno diritto nel curriculum scolastico.

D’altra parte, la scuola – al di là di riduttivismi che la vorrebbero soltanto in funzione dell’istruzione e della trasmissione di contenuti – non può, senza venir meno alla sua ragion d’essere, non affrontare le questioni concernenti la vita poichè si tratta di aspetti prioritari e imprescindibili di una educazione globale ed integralmente umana.

Bisogna ammettere che è indubbia l’efficacia formativa della bioetica, all’interno di un curriculum scolastico, di ogni ordine e grado, proporzionatamente alle capacità di riflessione e di astrazione degli studenti delle diverse fasce d’età.

Ciò anche in considerazione della forte connessione tra “educazione alla bioetica” ed “educazione alla cittadinanza” delle nuove generazioni: la prima è parte integrante della seconda, in quanto educazione del futuro cittadino a scelte consapevoli nell’ambito della bioetica, del biodiritto e della biopolitica.

Un’azione formativa che riguarda le questioni del valore della vita che non può ridursi ad una distaccata consapevolezza delle implicazioni, ma indirizzata verso un’alta meta, che è realmente ultima, poichè consiste nel condurre gli studenti, progressivamente, alla capacità di assumersi, direttamente, ciascuno in prima persona, la responsabilità nei confronti della propria ed altrui vita, in un processo che, da una fase informativa, in quanto richiede conoscenza, giunge ad un momento di personalizzazione, che richiede coscienza.

Si auspica quindi che la scuola possa avvalersi, nell’immediato futuro, di tali contenuti quali strumenti di alto valore formativo ed educativo.

                                                         Teresa Schirò