Scandalo Cga, sentenze pilotate anche a Messina

Redazione

Scandalo Cga, sentenze pilotate anche a Messina

venerdì 08 Febbraio 2019 - 07:55

Quattro arresti e perquisizioni nell’ambito di un’indagine su un giro di corruzione da decine di migliaia di euro nella giustizia amministrativa: tre persone sono finite ai domiciliari, mentre una quarta è ricercata, nell’inchiesta con al centro almeno 5 presunte sentenze pilotate tra Roma e Messina.

Ai domiciliari finiscono il giudice del Consiglio di Stato, Nicola Russo, sospeso un anno fa dal servizio dopo il coinvolgimento in una vicenda giudiziaria che aveva portato al suo arresto, l’ex presidente del Consiglio della giustizia amministrativa siciliana Raffaele de Lipsis, l’ex giudice della Corte dei Conti Luigi Pietro Maria Caruso.

Mentre è all’estero, e irreperibile, il deputato dell’Assemblea della Regione Sicilia Giuseppe Gennuso. Secondo la procura di Roma, che ha coordinato le indagini con il procuratore aggiunto Paolo Ielo, ammonta a 150mila euro l’insieme delle tangenti erogate per pilotare le 5 sentenze finite nel fascicolo: tre sono legate al Consiglio di Stato e due al Consiglio della giustizia amministrativa siciliana.

Nei primi tre casi si tratterebbe di sentenze definite dal giudice Nicola Russo, mentre protagonista degli altri sarebbe l’ex presidente del Consiglio della giustizia amministrativa siciliana Raffaele De Lipsis che, per due episodi corruttivi, avrebbe ricevuto 50mila e 30mila euro.Russo avrebbe ottenuto 80 mila euro, e altri 65 mila gliene sarebbero stati promessi, per pilotare tre sentenze di altrettanti procedimenti a favore degli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore che corrompevano il giudice per difendere gli interessi dei loro assistiti.

De Lipsis avrebbe ricevuto 50mila euro per nominare dei consulenti favorevoli a un cliente di Amara e 30mila euro per pilotare la decisione su un ricorso in favore del deputato dell’Assemblea della Regione Sicilia Giuseppe Gennuso. L’indagine nasce da un approfondimento investigativo sulla vicenda che un anno fa aveva portato a 15 arresti, tra Roma e Messina, per una serie di casi di corruzione sempre legati alla giustizia amministrativa.