Risanamento baraccopoli, lasciateci lavorare!

Redazione

Risanamento baraccopoli, lasciateci lavorare!

domenica 13 Gennaio 2019 - 23:15

Dopo decenni di ritardi, di scelte sbagliate e ataviche sottovalutazioni, l’aver acceso i riflettori (costituzione Agenzia, recupero e riprogrammazione fondi regionali, etc.), ha determinato forti aspettative e, paradossalmente, alimentato polemiche di ritorno, da tempo sopite.

Se il Governo nazionale, marcatamente nordista, non ha voluto riconoscere lo stato di emergenza, utilizzando argomenti speciosi ed incomprensibili, non può e non deve diventare motivo di polemica politica contro chi ha lavorato con serietà per accelerare e risolvere il dramma più grave di Messina.

Le date fissate nell’ordinanza del Sindaco, non mi stancherò mai di ripeterlo, erano coerenti con la conclamata grave situazione igienico-sanitaria e la contestuale richiesta dello stato di emergenza. Preso atto che bisognerà affrontare e risolvere la complessa questione con mezzi ‘ordinari’, e’ iniziato il lavoro, giorno dopo giorno, per sperimentare nuove soluzioni.

Chiedere e vigilare che non si perda più tempo e’ assolutamente giusto. Per chi aspetta da una vita, il tempo non e’ una variabile ininfluente.

Al contrario, è ingiusto lamentarsi o, peggio, pretendere che in poche settimane o qualche mese le baraccopoli diventino un brutto ricordo. Se il problema è complesso non esistono soluzioni semplici e rapide. Nei giorni scorsi, sollecitato da un gruppo di famiglie che sopravvivono nelle baracche, mi sono recato nella parte alta del fondo Pugliatti.

Ho ‘scoperto’ una baraccopoli mai censita dove, purtroppo, vivono o, meglio, sopravvivono (nel 2019) tante famiglie Messinesi.  Non so quando si e’ formato questo piccolo agglomerato costruito senza alcuna regola (l’amianto non manca). Un paio di queste casupole, addirittura, sono state costruite sopra una galleria abbandonata delle ferrovie. Qui, oltre a tutto il resto, le norme antisismiche non sono mai arrivate.
Siamo a Messina, a pochi metri dal Viale .,.. Europa!

Lasciateci lavorare.  Vedrete, il 2019 sara’ l’anno della svolta.

Marcello Scurria (presidente Arismé)