Smaltimento illecito di rifiuti: bufera sulla nave "Aquarius", 24 indagati

Sono complessivamente 24 gli indagati nell’indagine della Procura di Catania sull’illecito smaltimento dei rifiuti accumulati durante le attivita’ di salvataggio in mare da parte di Msf.
Secondo l’accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della Vos Prudence e dell’Aquarius e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco dei migranti” in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia.
Tra i rifiuti scaricati la Procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica.
“Dall’indagine della Guardia di finanza di Catania, coordinata dai magistrati della Procura etnea, scopriamo che la nave Aquarius, se il reato sara’ accertato, oltre a ‘scaricare’ immigrati, scaricava anche rifiuti sanitari infetti”. Ad affermarlo à Fabio Cantarella, coordinatore Enti locali della Lega in Sicilia e assessore alla Sicurezza e all’ambiente del Comune di Catania. “Dovrebbero cambiare gli slogan sui social – continua – da #restiamoumani a #restiamoinquinati. Si tratta di un fatto gravissimo che mette a rischio salute dei cittadini e ambiente anche della nostra Sicilia, inquinando i porti di Catania, Messina, Trapani, Augusta e Pozzallo.
Ancora una volta – conclude Cantarella – abbiamo ragione noi della Lega a ribadire come sul tema dell’immigrazione e sull’operato di molte Ong e’ opportuno ristabilire regole e controlli seri a garanzia della legalita’ nel nostro Paese”.

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