Smaltimento illecito di rifiuti: bufera sulla nave "Aquarius", 24 indagati

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Smaltimento illecito di rifiuti: bufera sulla nave "Aquarius", 24 indagati

redme |
martedì 20 Novembre 2018 - 13:33

Sono complessivamente 24 gli indagati nell’indagine della Procura di Catania sull’illecito smaltimento dei rifiuti accumulati durante le attivita’ di salvataggio in mare da parte di Msf.
Secondo l’accusa i soggetti coinvolti, a vario titolo, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attività di soccorso dei migranti a bordo della Vos Prudence e dell’Aquarius e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco dei migranti” in 11 porti: Trapani, Pozzallo, Augusta, Catania e Messina in Sicilia, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Corigliano Calabro in Calabria, Napoli e Salerno in Campania, Brindisi in Puglia.
Tra i rifiuti scaricati la Procura indica “gli indumenti contaminati indossati dagli extracomunitari”, gli scarti alimentari e i rifiuti sanitari infettivi utilizzati a bordo per l’assistenza medica.
“Dall’indagine della Guardia di finanza di Catania, coordinata dai magistrati della Procura etnea, scopriamo che la nave Aquarius, se il reato sara’ accertato, oltre a ‘scaricare’ immigrati, scaricava anche rifiuti sanitari infetti”. Ad affermarlo à Fabio Cantarella, coordinatore Enti locali della Lega in Sicilia e assessore alla Sicurezza e all’ambiente del Comune di Catania. “Dovrebbero cambiare gli slogan sui social – continua – da #restiamoumani a #restiamoinquinati. Si tratta di un fatto gravissimo che mette a rischio salute dei cittadini e ambiente anche della nostra Sicilia, inquinando i porti di Catania, Messina, Trapani, Augusta e Pozzallo.
Ancora una volta – conclude Cantarella – abbiamo ragione noi della Lega a ribadire come sul tema dell’immigrazione e sull’operato di molte Ong e’ opportuno ristabilire regole e controlli seri a garanzia della legalita’ nel nostro Paese”.