Tripodi (Uil): De Luca il sindaco non lo sapeva fare?

Redazione

Tripodi (Uil): De Luca il sindaco non lo sapeva fare?

giovedì 15 Novembre 2018 - 19:19

Sull’operato del sindaco De Luca da registrare un articolato intervento del segretario generale della Uil, Ivan Tripodi.

 Il sindaco lo sa fare era questo lo slogan utilizzato nella recente campagna elettorale dal sindaco De Luca.

Uno slogan, a dire il vero, spudoratamente scopiazzato dalla campagna del sindaco di Palermo Orlando, che, nonostante il “peccato originale” ha fatto breccia tra gli elettori messinesi. Uno slogan che, però, visti i risultati, dopo soli quattro mesi è stato palesemente smentito dai fatti concreti.

Preliminarmente, sarebbe utile per la città e per i messinesi che qualcuno informi De Luca del fatto che la campagna elettorale è abbondantemente terminata poichè, nonostante il breve arco temporale dal suo insediamento, l’amministrazione De Luca ha fatto piombare la città nel caos totale: un crollo che investe e pervade la macchina comunale che, conseguentemente, si riverberano sulla vita quotidiana dei cittadini ormai privati dei servizi basilari che, in qualsiasi città normale, rappresentano la banalissima ordinaria amministrazione. La città ha sperato e votato per un reale cambiamento, ma, fino ad oggi, il cambiamento in effetti è stato realizzato, ma…..in peggio.

Con rammarico dobbiamo registrare l’inammissibile modus operandi del sindaco che si caratterizza per continui attacchi e vergognosi dileggi nei confronti di chiunque non sia prono alle sue scelte politico-amministrative, a partire dai lavoratori comunali e delle partecipate, i quali quotidianamente subiscono un pesantissimo clima intimidatorio e vessatorio che combatteremo colpo su colpo. Questo atteggiamento non ha risparmiato quasi nessuno: dalle Istituzioni di ogni livello al governo regionale, dalla Protezione civile alla deputazione, dai dirigenti ai consiglieri comunali per arrivare ai pesanti martellamenti contro i giornali e i giornalisti passando per le indegne invettive contro la Uil e la Cgil fino a giungere, addirittura, ai tifosi del Messina, ai venditori ambulanti e a chiunque non accetta di essere genuflesso alle scelte di De Luca o esprime opinioni difformi dal pensiero unico proveniente dal vertice di Palazzo Zanca. La UIL lo ha affermato e, oggi, lo ribadisce con forza: De Luca è un sindaco paurosamente allergico al dissenso e al normale confronto democratico e questi pochi mesi alla guida della città si sono caratterizzati per una seria inidoneità e inadeguatezza al ruolo poichè Messina non è Fiumidinisi, nè  S. Teresa Riva.

Lo scorso 24 giugno i messinesi hanno votato un sindaco che era ben consapevole delle pesanti difficoltà economico-finanziarie della città e, pertanto, si aspettavano risposte concrete rispetto agli innumerevoli e gravi disagi esistenti e oggi non possono tollerare i logorroici e sterili sproloqui mediatici pieni zeppi di ingiurie  diffamazioni . Senza tema di smentita alcuna, possiamo affermare che alla data odierna non esistono elementi positivi nell’azione di governo della giunta De Luca che, come noto, è paurosamente crollato nel consenso dei cittadini.

Partendo dal grande bluff estivo sulla chiusura delle scuole non a norma che successivamente sono state riaperte anche se sempre prive di sicurezza e procedendo con il cinico smantellamento del servizio di trasporto pubblico, la cancellazione del tram e la paventata liquidazione dell’Atm con le drammatiche conseguenze per la cittadinanza e per le maestranze; per non parlare di una città con interi quartieri completamente al buio che si coniuga con la drammatica crisi dei rifiuti delle ultime settimane che hanno trasformato Messina in una mega-cloaca a cielo aperto.

Fino a giungere all’enorme bluff del risanamento e dello sbaraccamento che, addirittura, doveva concludersi lo scorso 31 ottobre e che si è rivelato l’ennesimo boomerang che, invece di demolire le baracche, ha demolito il gradimento e la credibilità di De Luca da parte dei messinesi con la contestuale cocente delusione di decine di migliaia di persone che si erano illuse di poter vedere finalmente la fine di una vergogna ultra-secolare.

Insomma, in questi 4 mesi la giunta De Luca ha causato più danni di un elefante in cristalleria, anche se allo stesso tempo, alla faccia dei risparmi da realizzare e dei costi da tagliare, in linea col modus operandi di “quelli che cerano prima”, ha arbitrariamente elargito, a spese della collettività, incarichi, prebende e consulenze e ha occupato, manu militari, le società partecipate facendo risorgere onerosi Consigli d’amministrazione composti soltanto da sodali ed amici di De Luca e mortificando centinaia di professionisti con invidiabili curriculum che presentarono la domanda.

Inoltre, come se non bastasse, sempre in tema di sacrifici…per gli altri, ha creato una nuova società partecipata (Arisme) con tanto di CdA e strutture varie e ne sta per realizzare un’altra ancora.

A fronte di questo tragico deserto amministrativo e dei suoi ripetuti annunci sensazionalistici seguiti sistematicamente da dietrofront seriali, non vi è traccia di alcuna elaborazione legata ad un’idea di città o ad un progetto per lo sviluppo di un territorio morente e con l’acqua alla gola; non si vede all’orizzonte nessuna credibile prospettiva o qualsivoglia dirompente piattaforma programmatica, al netto delle sciocchezze come il casinò a Palazzo Zanca o il tram volante, per realizzare un concreto rilancio dell’economia finalizzato alla creazione di posti di lavoro per fermare l’odierna inarrestabile fuga dei giovani e dei meno giovani da Messina.

Ecco perchè sarebbe opportuno che il sindaco non pensasse solo ai social per i suoi monotematici selfie e si dedicasse finalmente alle esigenze di questa nostra martoriata città.

Messina ha bisogno di una cura poichè la diagnosi era ben chiara e la cura non puo’ essere il Piano di De Luca che, a parte alcuni elementi positivi, prevede la messa in liquidazione dell’Atm, produce seri rischi per il futuro occupazionale dei lavoratori e paventa l’inevitabile privatizzazione dei servizi pubblici. In tal senso, riteniamo che il Consiglio comunale abbia le necessarie competenze per valutare con estrema attenzione e coscienza ogni singola delibera che gli sarà sottoposta nei prossimi giorni: delibere che impatteranno sul futuro della città e che non esentano alcuno da precise responsabilità soggettive.  

Quindi, alla luce di quanto espresso, lo slogan utilizzato in campagna elettorale da De Luca si può serenamente emendare in il sindaco NON lo sa fare”!!!.

Lo hanno dichiarano Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo, rispettivamente Segretario generale e Segretario organizzativo