Caro De Luca: che piacere provi a fare piangere 40 padri di famiglia?

Redazione

Caro De Luca: che piacere provi a fare piangere 40 padri di famiglia?

giovedì 11 Ottobre 2018 - 15:54

Voleva salvare Messina, sta finendo per distruggerla. Il commento che inonda la Rete è proprio questo. Cateno De Luca è entrato nel mirino dei messinesi che stanno capendo chi hanno eletto sindaco.

Una dura presa di coscienza che sta generando malumori in tutti gli ambienti. In meno di due settimane, il sindaco ha perso forse la metà del consenso che s’era conquistato con il suo atteggiamento “spumoso”.

Lo aspettiamo al comizio di domenica prossima, già rinviato di una settimana. Vogliamo vedere quanti messinesi accorreranno per plaudire il “salvatore di Messina”.

Abbiamo il fondato sospetto che gli scroscianti applausi si trasformeranno in sonori fischi. Il tema che ha astutamente messo al centro del dibattito politico è il Piano di riequilibrio, ribattezzato “Salva Messina”. Un’operazione tendente solo a spostare l’attenzione dal tema cavalcato fra agosto e settembre e riguardante il Risanamento. La prima data fissata da De Luca per il 31 ottobre si avvicina inesorabilmente e per confondere le idee ha tirato fuori il “Salva Messina”.

Che la città non goda di buona salute è noto a tutti da tempo, ma l’approccio al tema di De Luca è stato improntato all’insegna della devastazione. Il sindaco bravo, lo abbiamo detto più volte, non è quello che dice di salvare cancellando posti di lavoro e servizi, ma è quello che riesce a contenere la spesa mantenendo una qualità di servizi accettabili. E’ un super sindaco, ma non è il caso di De Luca, quello che riesce ad ottenere da Roma risorse per superare una crisi endemica delle casse comunali. Ma De Luca a Roma è conosciuto per la protesta delle mutande e il concerto con la zampogna all’Ars. La sua credibilità è pari a quella di Accorinti che si presentava nei palazzi del potere indossando la maglietta “Free Tibet” e i sandali.

Il problema di Messina è la credibilità. Solo un sindaco normale la può avere.

L’incontro di ieri con i sindacati ha messo a nudo la spregiudicatezza di De Luca che senza colpo ferire ha annunciato di avere firmato il decreto di chiusura di Casa Serena, a decorrere al 31 ottobre prossimo. Lui è quello delle decorrenze differite (vedi le sue dimissioni).

Ci chiediamo, e se lo chiedono in tanti, che piacere provi questo signore a fare piangere 40 padri di famiglia che dal 1. Novembre non avranno più un posto di lavoro. Che non cerchi condivisione con i consiglieri comunali per il suo piano che ci piace chiamare “Distruggi Messina”.

I consiglieri comunali, pare stiano prendendo coscienza dei propositi di De Luca, tant’è che già oggi a Palazzo Zanca si sentiva ripetere il ritornello “Tutti a casa”.

Davide Gambale