Ma la colpa è sempre di quelli che c'erano prima?

Redazione

Ma la colpa è sempre di quelli che c'erano prima?

martedì 02 Ottobre 2018 - 08:52

E’ cambiata la forma,  la sostanza rimane la stessa. La colpa è sempre di quelli che c’erano prima. Cateno De Luca usa la piazza per “sparare” ad alzo zero contro Accorinti, il sindaco “tibetano” convocava conferenze stampa a raffica per denunciare il malaffare dei predecessori. Un film già visto.

La premessa è d’obbligo soprattutto per quanti hanno dimenticato gli esordi di Renato Accorinti, il sindaco rivoluzionario che intendeva rivoltare Palazzo Zanca come un calzino.

Adesso l’attore protagonista (non si tratta di una metafora), è quel Cateno De Luca venuto dalla valle del Nisi, dove è stato capace ad imporre le sue regole. Lo ha fatto dopo a Santa Teresa di Riva con risultati obiettivamente positivi.

Il nuovo sindaco rivoluzionario in quattro ore di comizio ha sciorinato tante di quelle carte e insulti da confondere gli stessi “fans” (non possono essere considerati elettori), accorsi a piazza Municipio per assistere allo spettacolo. Non si è trattato di un comizio, ma di uno show iniziato con il cabaret. In linea con l’azione amministrativa, votata all’apparenza. Ancora i messinesi, quelli che non hanno l’anello al naso, aspettano la sostanza.

Ma torniamo a quelli che c’erano prima. Nell’autunno 2013, Accorinti se la prendeva con i predecessori per avergli consegnato una città allo sbando con bilanci – a suo dire truccati -, chiusi alla meno peggio. E poi le denunzie sulle partecipate, con in testa Atm e Messinambiente. Quello che sta facendo Cateno De Luca oggi. A distanza di cinque anni non è cambiato niente.

I messinesi, rei di disertare le urne quando c’è da scegliere il sindaco della città, sono stufi di sentire sempre le stesse cose. Vogliono un sindaco normale, un primo cittadino che metta mano ai problemi reali e lavori nell’esclusivo interesse della città.

Probabilmente, Cateno De Luca, il sindaco lo sa fare davvero, ma gli consigliamo vivamente di dedicare meno tempo ai Social Network e lanciarsi a capofitto sul lavoro. Ne guadagnerà la città e la sua salute. A proposito, buona ripresa.

Davide Gambale