Cgil, vigili del fuoco: nuova legislatura, problemi vecchi

Redazione

Cgil, vigili del fuoco: nuova legislatura, problemi vecchi

mercoledì 19 Settembre 2018 - 15:06

La segreteria provinciale Vigili del fuoco della Cgil lancia un nuovo allarme. “Nei giorni scorsi, il Senato, in seduta plenaria, ha discusso l’atto di Governo n.36 che prevede di intervenire, con risorse economiche insufficienti, sul Corpo più amato dagli Italiani, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. I Senatori, sicuramente impegnati con temi elettoralmente più interessanti in vista della prossima campagna elettorale per le elezioni europee, incuranti della richiesta di proroga avanzata dai Vigili del Fuoco, in pochi minuti hanno licenziato un testo che, per le poche risorse economiche a disposizione e per la concentrazione delle stesse su piccoli gruppi di pressione, finirà per danneggiare la maggior parte dei Vigili del Fuoco Operativi, a partire da quelli appartenenti ai fondamentali ruoli dei Vigili e dei Capi Squadra”. E’ quanto si legge in una nota del sindacato.

“In pratica, se alla Camera dei Deputati non sarà rivisto il testo, – prosegue la nota – i veri sconfitti saranno proprio coloro che svolgono, h24, attività di soccorso e che rappresentano ben più dell’80% del personale del Corpo, a cui saranno assegnate nemmeno il 50% delle misere risorse. Inoltre, il Sottosegretario Candiani, dal quale ci aspettavamo, vista l’appartenenza, una discussione sul tema del decentramento e del ruolo delle Regioni, ha annunciato un ritorno al passato per l’intero sistema integrato della Protezione Civile, di cui il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è “componente fondamentale”, annunciando, con buona pace per la partecipazione democratica del sistema delle Regioni e Autonomie Locali e dei Cittadini, che il Governo sarebbe intenzionato a trasferire il Dipartimento dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (dove è collocato sia per l’attività multidisciplinare svolta che va ben oltre il limite dei singoli Ministeri sia per la necessità di assumere, talvolta, provvedimenti a carattere d’urgenza) alla Difesa Civile. Di fatto, si va verso una militarizzazione che, oltre a mostrare definitivamente lo stato di guerra in cui sono caduti i territori del nostro Paese a causa della mancata adozione di misure di prevenzione e protezione, serve a depotenziare la partecipazione democratica dei cittadini. Un ritorno al passato, ai tempi in cui i piani di Protezione Civile non erano visibili perché riportanti la scritta ‘segreto’, con la conseguenza che i Cittadini non potranno nemmeno sapere quali rischi corrono. In questo contesto, si tenta di mettere le mani sul Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, paventando interessi economici per i pompieri con un indefinito, quanto incerto, aumento stipendiale in cambio di un passaggio al comparto difesa e sicurezza. Ed è in questo contesto, considerato che l’Italia è sotto infrazione europea a causa dell’elevato numero di forze di Polizia, che si apre, ancora una volta, il rischio di un accorpamento con altri Corpi, come accaduto per il Corpo Forestale dello Stato.