Sanità: Cuzzocrea chiede la "testa" di Vullo e il manager s'infuria

Redazione

Sanità: Cuzzocrea chiede la "testa" di Vullo e il manager s'infuria

martedì 11 Settembre 2018 - 14:53

Scontro aperto fra l’ormai ex commissario straordinario del Policlinico, Michele Vullo, e il rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, dal momento che  sarà revocato il mandato su decisione dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Vullo ha affidato  ad una missiva spedita all’assessorato a Palermo, la sua replica dopo le recenti dichiarazioni del massimo responsabile dell’Ateneo peloritano.

In merito alle notizie di stampa sul futuro mancato rinnovo del mio mandato a commissario dell’Aou Gaetano Martino di Messina, avevo deciso di non intervenire, ritenendo la scelta legittima sul piano della responsabilità politica. Addirittura, avevo valutato tale scelta positiva rispetto i tentativi passati, durante il governo di centro-sinistra, di rimuovermi attraverso campagne stampa calunniose  sul possesso dei requisiti.

Ma la notizia di una nota con cui il rettore dell’Università di Messina chiede alla Regione la mia testa, mi spinge, oltre a chiedere l’accesso agli atti per averne copia, a denunciare le iniziative, ed eventuali giudizi sul mio ruolo di manager pubblico, da parte del rettore, come violazioni di formali procedure che stabiliscono le modalità e gli organismi competenti per la valutazione dei manager”.

Lo scrive il commissario uscente del Policlinico di Messina, Michele Vullo, in una lettera inviata all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

Vullo poi aggiunge aggiunge: “Sono inadeguato perché venuto a conoscenza, dopo oltre un mese dell’accaduto, che era stata dimenticata una pinza nell’addome di un paziente, successivamente morto, e ho provveduto a informare l’autorità giudiziaria; perchédi fronte al minacciato blocco dell’attività della chirurgia vascolare, per assenza degli ecografi, ho avviato una ricognizione sui canoni di manutenzione verificando che l’Aou paga annualmente canoni di manutenzione per 68 ecografi di cui gran parte sottoutilizzati; perché di fronte all’ulteriore richiesta di acquisti di ecografi, chiaramente di nuova generazione, ho espresso l’opinione che prima era opportuno fare chiarezza sulle attrezzature sottoutilizzate; perché ho dotato, come precedentemente fatto al Papardo, i blocchi operatori di tecnologie in grado di garantire l’esame istologico in estemporanea dentro i 15 minuti; perché ho verificato che presso l’Aou i tempi di realizzazione degli esami in estemporanea non sono tracciati, venendo meno ad obblighi di legge e al dovuto rispetto e tutela dei pazienti in larga parte oncologici. Questo e’ lo scenario che la direzione strategica da me diretta ha cercato di migliorare”