Stretto di Messina, Uil propone una società di navigazione operativa 24h

red..me

Stretto di Messina, Uil propone una società di navigazione operativa 24h

red..me |
mercoledì 11 Luglio 2018 - 11:38

Rafforzare l’integrazione tra le due sponde dello Stretto, attraverso la creazione di una nuova società di navigazione interamente pubblica volta ad offrire un servizio di traghettamento operativo 24 ore al giorno che garantisca collegamenti almeno ogni mezz’ora. È questo in estrema sintesi il contenuto di una lunga lettera aperta indirizzata da Ivan Tripodi e Michele Barresi, rispettivamente segretario generale della Uil e della Uiltrasporti di Messina, ai diversi esponenti messinesi a livello comunale, regionale e nazionale. Constatato infatti l’interesse pubblico del servizio di traghettamento in questione, esso non dovrebbe essere erogato secondo le logiche del libero mercato che mal si conciliano con gli interessi della collettività, motivo per cui bisognerebbe andare ben oltre gli attuali 9 collegamenti giornalieri che vengono offerti dalle 6 alle 20. Di seguito riportiamo per intero il testo della missiva:
Gentilissimi,
da sempre si lamenta, da più parti, il forte gap infrastrutturale che penalizza l’area dello stretto di Messina in termini di sviluppo economico con le conseguenze relative ai seri limiti riguardo il diritto alla mobilità dei cittadini siciliani e calabresi, oltre 10mila utenti che quotidianamente attraversano le due sponde.
Anche l’attuale servizio di traghettamento, pubblico e privato, manifesta enormi limiti funzionali e non appaiono adeguati in termini qualitativi e quantitativi alle esigenze dell’utenza e del territorio.
Con uno specifico emendamento approvato nell’ultima manovra finanziaria del Governo Gentiloni, è stato ampliato il concetto di continuità territoriale sullo stretto di Messina, fino ad ora finanziato con contratto di servizio Ministero-RFI solo per l’attraversamento ferroviario, anche al traghettamento pedonale e di passeggeri appiedati, al fine di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini dell’area dello stretto, nonché consentire a milioni di cittadini l’accesso ad un sistema efficiente di coincidenze marittime e ferroviarie con i treni da/per la Sicilia e da/per la Calabria.
A seguito di tale norma di legge ci risulta che il Gruppo FSI avrebbe dovuto già predisporre la creazione una società ad hoc di navigazione interamente pubblica, realizzata con cessione di un ramo d’azienda della società Bluferries attraverso l’acquisizione del personale marittimo e dei mezzi veloci che ad oggi effettuano il servizio tra Messina e Villa San Giovanni.
È ovvio che come parte sociale auspichiamo che questa circostanza possa rappresentare l’occasione propizia, nello spirito della norma di legge approvata, per ampliare l’attuale servizio di collegamento veloce Messina-Villa S.G., che ad oggi garantisce solo 9 collegamenti giornalieri (che si riducono a soltanto 6 nei giorni di sabato, domenica e festivi) e si interrompe nella fascia serale e notturna dalle 20.00 alle 6.00; un servizio inspiegabilmente effettuato da anni senza alcuna sovvenzione di Stato.
Sembrerebbe che il Ministero delle Infrastrutture abbia dato in questi giorni il formale via libera alla costituzione della citata società pubblica interna alla società Rete Ferroviaria Italiana. Siamo fortemente preoccupati, tuttavia, per le poche risorse economiche che pare siano destinate nelle stime del Ministero a questa tipologia di servizio. L’attuale sistema di traghettamento posto in essere dalla società Bluferries, per garantire con un mezzo veloce 9 collegamenti giornalieri con Villa S.G,, ha in questi anni riscontrato un costo medio di 3 milioni di euro/anno a fronte di un incasso da biglietti di appena 700 mila euro/anno. È palese la natura sociale del servizio di mobilità in oggetto che non può assolutamente mantenersi su logiche di mercato. Risulta però che per un progetto che preveda nella nuova società l’utilizzo di un secondo mezzo veloce in servizio giornaliero sia stato stimato un investimento aggiuntivo di soli 1,6 milioni di euro/anno rispetto al costo attuale e, quindi, si avrebbe un totale di soli 4,6 milioni di euro a fronte di un investimento minimo necessario, secondo le nostre stime, di 8 milioni di euro/anno se si volesse realizzare un servizio, per quanto efficiente e funzionale, decisamente basilare rispetto al concetto di continuità territoriale. Non si comprende, inoltre, se queste risorse destinate, ai sensi della legge, alla nascitura società di traghettamento veloce siano parte di un nuovo capitolo di spesa prevista dallo Stato o già compresi nel contratto di servizio in essere tra RFI e Governo.
Nella seconda ipotesi il rischio è di friggere sempre con lo stesso olio andando a predisporre un servizio che con le stesse risorse deve garantire l’esistente e quindi il traghettamento dei pochi treni rimasti con il pericolo di ulteriori tagli ed un presunto, quanto improbabile, incremento del traghettamento passeggeri.
È ovvio che se questi, in cifre, rappresentano gli investimenti attualmente previsti anche dal nuovo Governo per ampliare e migliorare i collegamenti sullo stretto non c’è da stare tranquilli riguardo le prospettive future di sviluppo e rilancio del territorio. Riteniamo che, per analogia di servizio, anche la tratta Messina-Villa S.G. debba essere finanziata dallo Stato che, infatti, garantisce dal 2015 circa 7 milioni di euro/anno per il collegamento Messina-Reggio C., messo a bando e vinto dalla società Liberty Lines ed in scadenza a fine 2018. Siamo convinti che si debbano trovare le risorse per il collegamento Messina-Villa S.G. e contestualmente per rafforzare la tratta Messina-Reggio Calabria.
Le recenti ordinanze anti Tir della precedente amministrazione comunale di Messina, seppur nel giusto intento di limitare l’attraversamento del gommato pesante in città, non hanno risolto il problema Tir ma hanno determinato di fatto la desertificazione commerciale del porto storico di Messina. Si tratta di un sito che necessita di un forte rilancio sia con i mezzi veloci che con le navi della Società Bluferries ripristinando con ogni progetto in essere (Fondi Pon Metro) e intercettando altre necessarie risorse la centralità strategica della stazione marittima come hub passeggeri e porta della Sicilia.
Nei recenti lavori della Conferenza interregionale per il coordinamento delle politiche nell’area dello Stretto è stata lanciata la proposta, assolutamente condivisibile, relativa alla creazione di una governance unica con l’istituzione dell’Agenzia per la mobilità nello Stretto.
In tal senso, invitiamo gli onorevoli componenti ad avviare fin da subito un’interlocuzione con il Ministero per le Infrastrutture e i trasporti per accelerare l’iter della creazione di questa nuova società pubblica di navigazione di RFI garantendo, però, ad essa nuove risorse economiche specifiche per questa tipologia di traghettamento, nonché quelle necessarie per predisporre un servizio di metropolitana dello stretto che garantisca collegamenti h24, con frequenza almeno ogni mezz’ora, tra le due sponde e coincidenze specifiche con i treni Inter City e Freccia Bianca/Argento sulla sponda calabrese.
Il Parlamento europeo ha riconosciuto recentemente la “condizione di insularità” per la Sicilia e la Sardegna con l’approvazione di una risoluzione che prevede la piena attuazione dell’articolo 174 del Trattato Ue con cui la Commissione europea riconosce le specificità territoriali delle Isole prendendo atto delle carenze che impediscono e ostacolano la crescita e lo sviluppo economico in questi territori e ne tenga conto nella programmazione dei fondi strutturali.
Pertanto, chiediamo la massima sinergia di intenti tra tutti i protagonisti istituzionali e politici, regionali e del territorio messinese in particolare, che hanno per dovere di rappresentanza a vario titolo l’obbligo di tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini siciliani e dell’area metropolitana dello stretto che, a nostro avviso, non può che sfociare nel vero tema in questione che è il riconoscimento della continuità territoriale.
Distinti saluti“.