L'ultimo saluto a Francesco e Raniero, un dolore che ha unito la cittá

Antonio Macauda

L'ultimo saluto a Francesco e Raniero, un dolore che ha unito la cittá

martedì 19 Giugno 2018 - 12:22

Due grandi palloncini incrociati a forma di cuore, esattamente com’erano Francesco e Raniero ritratti nella foto posizionata in mezzo alle due bare bianche. Messina trattiene il fiato ed esprime tutto il proprio dolore nel giorno del ricordo di Fifi e Nanna, i due fratellini di 13 e 10 anni tragicamente scomparsi venerdì mattina nel rogo che ha colpito la loro abitazione, in via dei Mille. La cappella dell’istituto Sant’Ignazio, dove si svolti i funerali, non è bastata per contenere tutti coloro che hanno voluto esprimere la propria vicinanza alla famiglia Messina, a mamma e papà Chiara e Gianmaria e agli altri due fratellini, Tancredi e Federico.

Per questo sono stati ellestiti due maxischermi nei cortili laterali nell’Istituto Ignatianum, la seconda casa della famiglia Messina, che ha ospitato Francesco Filippo e Raniero. Presenti i genitori e i compagnetti di scuola, anche quelli della classe della terza media del “Verona Trento”, che quel tragico venerdì mattina avrebbero dovuto sostenere gli esami insieme a Francesco Filippo. Un tripudio di magliette con le scritte “Fifo” e “Rani”, di palloncini e fiori bianchi. Presenti anche le istituzioni cittadine, il sindaco Renato Accorinti e il Comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, ma anche i volontari della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e di numerosi istituti scolastici cittadini.
La cerimonia è stata celebrata dall’Arcivescovo di Messina, Monsignor Giovanni Accolla: “Un dolore atroce, incolmabile, un sacrificio che ha unito tutta la città”. L’arcivescovo si sofferma sul gesto di Francesco, che ormai salvo è tornato indietro per salvare suo fratello Raniero, rimasto intrappolato in mezzo alle fiamme e al fumo risultato fatale per entrambi: ” Questo gesto ci deve ricordare quanto la nostra vita non dipenda da noi, dall’economia o dalla politica, ma solo ed esclusivamente dal Signore. Dio si è servito di un piccolo eroe dal cuore immensamente grande, tornato indietro per salvare suo fratello, che incurante del pericolo ha mostrato quel coraggio che spesso manca a noi che ci riteniamo adulti. Ecco questo il grande insegnamento che ci ha dato Francesco, che ha affrontato la morte nel tentativo di dare la vita “.
Una cerimonia lunga e sentita, per volontà della famiglia chiunque volesse intervenire avendo preparato un pensiero lo ha potuto fare. Poi quel lungo applauso all’uscita dei feretri e i palloncini bianchi ad inondare il cielo.
Gli stessi palloncini bianchi lanciati in aria dagli operai dei Cantieri dello Stretto, mentre tutte le navi della Caronte e Tourist hanno viaggiato con le bandiere a mezz’asta.