Qual è il luogo ideale in cui si può parlare di politica? Forse uno spazio comunale pubblico possibilmente aperto come la villetta “Quasimodo”, dove questa mattina però gli invitati al dibattito sul sostegno referendario ovvero i candidati sindaci non hanno risposto alla chiamata fatta dall’Associazione dei Radicali “Leonardo Sciascia”, con a capo l’emblema dei diritti civili e del “No Tir in città”, Saro Visicaro. Presenti alcuni dei candidati al Consiglio comunale di varia appartenenza partitica o movimentistica che hanno detto la loro davanti all’ingresso principale della villa chiuso con lucchetto. Senz’altro i competitors delle diverse coalizioni o liste civiche erano bloccati altrove con le loro tabelle di marcia di propaganda elettorale. Ma Visicaro ha ricevuto solo un segnale da parte di Gaetano Sciacca di voler aderire all’iniziativa ma poi bypassata.
“Io chiedo un impegno ufficiale del prossimo Consiglio Comunale perché si formuli un’integrazione allo Statuto. A livello nazionale ci sono referendum che non si possono adottare come la Finanziaria. Bisogna valutare il percorso che si deve intraprendere dalla proposta valida, al raccogliere le firme, all’autenticarle. Il Sindaco deve essere eletto direttamente dal popolo e insieme a questo sostanzioso elemento imprescindibile di assicurazione democratica devono essere nominate le figure di garanzia diretta dell’infanzia, dei disabili e dei detenuti che sono mancate nell’Amministrazione uscente”.