Candidati sindaci “snobbano” chiamata dei Radicali per parlare di Democrazia partecipata

Redazione1

Candidati sindaci “snobbano” chiamata dei Radicali per parlare di Democrazia partecipata

sabato 12 Maggio 2018 - 13:34

Qual è il luogo ideale in cui si può parlare di politica? Forse uno spazio comunale pubblico possibilmente aperto come la villetta “Quasimodo”, dove questa mattina però gli invitati al dibattito sul sostegno referendario ovvero i candidati sindaci non hanno risposto alla chiamata fatta dall’Associazione dei Radicali “Leonardo Sciascia”, con a capo l’emblema dei diritti civili e del “No Tir in città”, Saro Visicaro. Presenti alcuni dei candidati al Consiglio comunale di varia appartenenza partitica o movimentistica che hanno detto la loro davanti all’ingresso principale della villa chiuso con lucchetto. Senz’altro i competitors delle diverse coalizioni o liste civiche erano bloccati altrove con le loro tabelle di marcia di propaganda elettorale. Ma Visicaro ha ricevuto solo un segnale da parte di Gaetano Sciacca di voler aderire all’iniziativa ma poi bypassata.

“Dal 1994 esiste il referendum abrogativo con cui i residenti messinesi possono decidere le sorti della gestione amministrativa cittadina – afferma Visicaro -. Col nuovo statuto vorrei impegnare formalmente quelli che saranno eletti nelle nuove forme di elezione degli enti locali. Non a caso è stato introdotto il Difensore Civico. C’è stata una sola variazione da quando c’è stata la nomina del commissario Croce. Questa eliminazione di figura impedisce di mettere in atto il referendum. Io ho scritto al Segretario generale Le Donne che mi ha rimandato allo statuto. I cittadini non hanno la possibilità di indire il referendum. Noi stiamo decidendo di applicare la democrazia reale. Si fa credere alla gente che hanno l’opportunità di cambiare le cose e invece mancano gli strumenti. Nel caso dell’Amministrazione comunale nell’ipotesi quasi assodata del ballottaggio, una delle parti sconfitte andrà ad appoggiate qualcuno dell’opposizione. Le leggi vengono sempre più ingarbugliate. Vediamo proposte ampie ma che non hanno mai discusso con i cittadini. Una volta esisteva la mediazione dell’attività politica”.

“Io chiedo un impegno ufficiale del prossimo Consiglio Comunale perché si formuli un’integrazione allo Statuto. A livello nazionale ci sono referendum che non si possono adottare come la Finanziaria. Bisogna valutare il percorso che si deve intraprendere dalla proposta valida, al raccogliere le firme, all’autenticarle. Il Sindaco deve essere eletto direttamente dal popolo e insieme a questo sostanzioso elemento imprescindibile di assicurazione democratica devono essere nominate le figure di garanzia diretta dell’infanzia, dei disabili e dei detenuti che sono mancate nell’Amministrazione uscente”.