Sprecare tempo ed energie per insultare il concorrente-avversario non ha senso. La politica degli insulti non ci appassiona, tant’è che la polemica da “cortile virtuale” non ha trovato spazio sul nostro giornale.

La conferenza stampa di sabato in cui Bramanti e De Luca hanno annunciato e sottoscritto un patto di non belligeranza è stata seguita da polemiche fine a se stesse che si sono propagate sui Social, mediante post “velenosi” di Cateno De Luca.

Qualcuno continua a sorprendersi, ma questo è il personaggio che come tale va accettato. Inutile rispondere, si fa soltanto il suo gioco. Anche Saitta e Trischitta non hanno resistito alla tentazione di intrufolarsi nella rissa, mentre gli altri candidati vanno avanti per la propria strada.

Se si dovesse dare “peso” giornalistico ai post – il più delle volte provocatori – si correre il rischio di scadere nel banale, tralasciando il senso vero della campagna elettorale. Fino ad oggi s’è parlato poco di programmi e la gente, questa volta, vuole sapere prima di dare il proprio voto. Lo ha fatto cinque anni addietro e i risultati del fallimento di Accorinti sono sotto gli occhi di tutti.

Avviso quindi ai naviganti-candidati, lasciate da parte le risse e concentratevi su ciò che vuole realmente l’elettore, altrimenti correte il rischio di concedere vantaggi agli altri candidati.