Galati e Tremestieri a rischio erosione, Rup Mellini: "E' follia non utilizzare sabbia del Porto per ripascimento"

Redazione1

Galati e Tremestieri a rischio erosione, Rup Mellini: "E' follia non utilizzare sabbia del Porto per ripascimento"

giovedì 05 Aprile 2018 - 15:41

“Il potenziale pericolo per il litorale di Galati e per tutto il versante jonico non smetterà di esistere se non si provvede al più presto al loro ripascimento con la semplice sabbia, ridotta a pannelli. La riviera che il mare sta pian piano divorando sta togliendo agli abitanti del luogo la possibilità di vivere tranquilli e di svegliarsi senza che ci siano le onde fuori dalla loro porta di casa, durante il maltempo e lo scirocco. Dalla nazionale il villaggio di Galati è a trenta metri dalla battigia. Bisognava dichiarare lo stato d’emergenza per poter intervenire con i progetti già avviati”. Ecco cosa sentenzia e suggerisce, oggi nella Commissione Difesa Suolo, l’ingegnere Armando Mellini del Dipartimento Patrimonio e Demanio che è stato nominato come Responsabile unico del procedimento per gestire la produzione di progetti di difesa costiera, diversi da quelli di Protezione Civile afferenti all’assessore Sebastiano Pino. L’esperto del consolidamento del territorio propone di collaborare con le forze politiche in modo trasversale, dal quartiere alla Regione per incoraggiare il riutilizzo del materiale che giace lungo il Porto di Tremestieri.

La popolazione insediata in quelle zone si sente depredata di un diritto che è quello della sicurezza della propria dimora per questo, nelle ultime settimane, partecipa attivamente alle riunioni (come constatiamo nella nostra foto di oggi), in cui alcuni consiglieri comunali quali il Presidente della VII Commissione Carlo Cantali e della X Daniele Zuccarello hanno preso le loro difese verificando con i loro occhi le condizioni da panico delle aree di Galati e Tremestieri. Cantali per un verso ha chiesto di applicare lo stato d’emergenza nelle scorse settimane ai vari dipartimenti e assessorati interessati, disposizione che avrebbe stimolato l’attuazione degli interventi già finanziati. Zuccarello, per l’altro verso, ha chiesto di interpellare con lo stesso grado d’urgenza un summit, un’altra Commissione straordinaria con l’apporto della deputazione e del Commissario Croce. Intanto, qualche residente di quella tormentata frazione ha fatto conoscere anche sul Social la paura di essere minacciati dal mare.

“5mila metri cubi a Galati ed altri 10mila vennero scaricati al largo di Tremestieri – ci ricorda Mellini, a margine della Commissione tecnica, su convocazione del presidente Cantali -. Il fondale viene dragato quattro-cinque volte l’anno. Da ottobre ad oggi, due progetti ed un terzo in dirittura d’arrivo. Uno cantierato e appaltato per 200mila euro alla ditta Gangi impianti srl per realizzare scogliere in massi naturali a tutela dell’abitato, all’altro manca solo parere ambientale da 700mila per completare la scogliera radente dalla zona della Farmacia al torrente Galati”.

“Adesso, speriamo che i nostri rappresentanti politici creino la sinergia. Il Commissario territorio e ambiente come competenza (a prescindere da chi sia) non ha potere di approvazione dei progetti. C’era un progetto da 32 milioni del Genio Civile che era carente delle studi specialistici e non ha superato la Conferenza dei Servizi perché senza relazioni meteo – marine, archeologiche, ambientale, sedimentologiche etc. Lo Stato ha stanziato per tutta la Sicilia 30 milioni di euro e noi come Messina abbiamo ricevuto 4 milioni e mezzo per Galati. Il Dir. Generale Le Donne mi ha scritto, in risposta ad un mio resoconto dei disagi della costa, che l’autorità di riferimento è il Sindaco. A questo punto, il Sindaco si imponga con l’Autorità Portuale e spieghi che l’unico modo di praticare un’operazione tecnicamente e geologicamente corretta è quella di trasferire la sabbia degli approdi di Tremestieri a Galati, piuttosto che gettarla e disperderla al largo. L’aver realizzato una sorta di golfo all’altezza della banchina degli imbarchi sta nuocendo a chi sta più a sud del porto”.

“Io da tecnico non posso dialogare direttamente con l’Authority perché dipendo comunque da Comune – sostiene l’ingegnere -. Ma sembra una follia non poter usufruire del materiale che viene sistematicamente depositato negli attracchi di Tremestieri, fino a renderli a fasi alterne inaccessibili”.