Alla ricerca dei soldi perduti, Amam progetta servizio H24. Termini: "Che il recupero sia spontaneo"

Redazione1

Alla ricerca dei soldi perduti, Amam progetta servizio H24. Termini: "Che il recupero sia spontaneo"

giovedì 05 Aprile 2018 - 13:58

“Cerchiamo soldi più che dovuti. Le bollette dell’Amam sono abbastanza modeste in un piano triennale che si articola con tre progetti di cui uno H24. Dobbiamo recuperare crediti. Somme importanti che consentono di riappropriarsi di un agio nello svolgimento delle attività offerte all’utenza. Ci vogliono degli accorgimenti da parte dei consumatori che si traducono nel capire che l’acqua potabile senza passaggi dal serbatoio, può essere bevuta. Tutti quelli che non pagano l’acqua magari spendono più di acqua minerale. Le tariffe di Messina sono le più basse di tutta la Sicilia. Acqua bene comune costa lavoro ed energia per 109 impianti”. L’assessore con delega all’Amam Sergio De Cola  ha esposto, questa mattina in conferenza stampa, la strategia di governo dei prossimi anni per la partecipata che gestisce il servizio idrico, insieme all’Amministrazione aziendale ovvero con il presidente Leonardo Termini, il dg Claudio Cipollini e i componenti del Cda.

Termini dichiara: “Momenti importanti per aprire l’azienda alla città. Grande lavori sia all’adduzione da Fiumefreddo sia la relativa depurazione. Si deve dare in linea con il territorio. Per dare questi servizi ci vuole un ritorno economico. Sinergia sempre più forte dell’ente. Il recupero deve essere spontaneo e collaborativo. Si tratta di 98 milioni di euro. Tramite le azioni forzate occorre dispendio di tempo e diminuzione del flusso idrico. Diamo un nuovo impulso per restituire questa massa di crediti da realizzare nel prossimo triennio”.

Cipollini: “Facciamo un patto. Decine di milioni di investimenti. Sicurezza massima sui depuratori. Ricerca di Fonti alternative. Se non si paga questo patto non può funzionare. L’acqua non è come l’aria ha bisogno di energia. Le bollette sono regolate da un’autorithy. Il 30% in meno è quasi fuori legge. Morosità del 40%. Piani di rientro. Dal 2007 ad oggi l’Azienda ha perso 46 milioni. Fondo rischio di accantonamento attuale in circa un decennio ammonta a 22 milioni.

La transazione con Enel di circa 31 milioni consentirà la decurtazione  di sei milioni di euro che dovrebbe avvenire a giorni, comunque entro la fine del mese. Il piano di rientro consiste nello spalmare il debito in circa 48 mesi.

Palazzo Zanca sta anche garantendo che la concessione dell’utilizzo della condotta di Fiumefreddo sarà messa a posto e nessuna sanzione andrà a discapito dei costi in bolletta dei cittadini.