Candidato Sindaco Pd, scelta ricadrà su Saitta, Quero o Lazzari. Navarra e De Domenico rifiutano investitura

Redazione1

Candidato Sindaco Pd, scelta ricadrà su Saitta, Quero o Lazzari. Navarra e De Domenico rifiutano investitura

mercoledì 04 Aprile 2018 - 18:33

La Direzione del Partito Democratico, prevista per oggi pomeriggio, dovrà per forze di causa maggiore diradare ogni nube sulla selezione del candidato sindaco unitario sempre per scongiurare le Primarie del 15 aprile. La rosa dei cinque-sei papabili è stata assottigliata a tre nell’incontro ristretto di ieri pomeriggio. I nomi scelti, in occasione del Tavolo permanente di tutte le correnti Pd, restano esclusivamente in ordine alfabetico l’attuale componente del Cru – Consiglio Regionale Urbanistica ed ex Presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina, Giovanni Lazzari, l’attuale presidente del IV Quartiere (al suo secondo mandato) Francesco Palano Quero e il docente ordinario dell’Ateneo peloritano Antonio Saitta, ben sponsorizzato dalla compagine universitaria e dai parlamentari recentemente eletti. Ad essere stati investiti dalla richiesta di un così delicato impegno a Messina sono stati proprio questi, il nazionale Pietro Navarra e regionale Franco De Domenico che avrebbero gentilmente declinato l’onere in funzione del mantenimento del loro ruolo, l’uno a Montecitorio e l’altro a Palazzo dei Normanni ma forse anche in funzione di una promessa fatta al prorettore alla Legalità Saitta che ha rinunciato ad un’ambita candidatura, quella del Rettorato (come abbiamo puntualizzato fino a ieri). Lo stesso ex Rettore ha chiesto all’amico De Domenico, in presenza degli altri dirigenti di partito, se avesse voluto sobbarcarsi questa nuova competizione elettorale ma l’ex manager generale ha appunto confermato il rifiuto.

Nessuno può adottare manovre di convinzione ma, evidentemente ad oggi, i due deputati si configurano come gli esponenti più papabili per conciliare tutte le componenti anche per le potenzialità del loro bacino di consensi ricevuti tra novembre e marzo e rappresentativi di una larga fascia di comunità, non solo del mondo accademico. Qualche formazione politica (per esempio, quella che fa a capo a Picciolo, Sicilia Futura, che sta soggiornando nella stessa spiaggia del Pd ma si sarebbe potuta mescolare al sostegno di Bramanti) potrebbe ritenere più “performanti” le figure di Palano Quero e Lazzari in quanto rispecchiano la società civile più ad ampio raggio. Sta di fatto che, ad oggi, il cerchio non si chiude e dovrà essere chiuso domani se il Pd vuole risparmiarsi l’agonia di altri dieci giorni di incertezze tra vertici, riunioni e chat telefoniche spasmodiche fino alle Primarie.

Domani – 4 aprile in una nuova assemblea, stavolta decisiva con la coalizione di tutte le squadre partitiche e di movimenti, il Segretario provinciale del Pd Paolo Starvaggi è autorizzato, secondo il Regolamento, a proporre i nomi scrutinati tra oggi pomeriggio e stasera.

Mentre il prof. Saitta, anche membro del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, sarebbe ben lieto di cimentarsi in una seconda corsa a Palazzo Zanca, sicuramente con una maggiore maturità politica e una più acuta esperienza accademica rispetto al periodo della prima, abbiamo voluto contattare, questa mattina, anche l’architetto Lazzari che ci ha “confidato” di poter anche accettare una simile investitura, non in modo incondizionato, quindi a patto che ci sia un convincente progetto dietro e in questo momento lui non ne saprebbe alcunché. Da qualcuno all’interno del Pd è stato tirato in ballo ma non ha ancora interloquito “per poterci mettere la faccia in un disegno politico programmatico e in una squadra che rappresenti anche le sue idee”. Lui è ben svincolato dalle dinamiche dell’odierna Amministrazione comunale di cui dice: “Fortunatamente non ho nulla a che a fare”.

Lazzari è un professionista quotato con una sua storia che si è sempre prestato per il territorio per consulenze sul dissesto idrogeologico, risponderebbe alle esigenze di associazioni, sindacati e ad una parte sostanziosa della sua categoria, anche se il Presidente dell’Ordine degli Architetti Falzea sta appoggiando esplicitamente il gruppo Bramanti. L’ex Presidente della Consulta degli Architetti di Sicilia si è pure distinto per una cortese equidistanza dal mondo della politica con cui si è sempre interfacciato. Questa giusta distanza potrebbe portarlo ad essere nominato dai più disparati ambiti.