Caos Tari, Santalco risponde a Signorino citando il vicedirettore Bruno: "L'atto non era votabile"

Redazione

Caos Tari, Santalco risponde a Signorino citando il vicedirettore Bruno: "L'atto non era votabile"

martedì 03 Aprile 2018 - 14:55

La tensione resta alta tra Consiglio Comunale e Amministrazione, dopo la mancata votazione della delibera sulle tariffe Tari del 2018 la sera della vigilia di Pasqua. Determinanti le assenze del sindaco Accorinti, del direttore generale e del vollegio dei revisori dei conti. Per l’assessore Signorino gli attacchi arrivati dai consiglieri all’indirizzo della Giunta sono strumentali, ma a rispondere ci pensa il consigliere Giuseppe Santalco.

L’esponente del centrodestra cita testualmente quanto detto da vicesegretario Giovanni Bruno la sera della seduta: “Con riferimento al recente intervento dell’Ass. Signorino, senza voler ulteriormente alimentare polemiche, ma per questioni di trasparenza e obiettività con riferimento alle dichiarazioni dello stesso in cui espressamente dice “il parere del Collegio dei Revisori sull’emendamento non era dovuto”; mi permetto di riportare testualmente la dichiarazione resa in Aula dal Vice Segretario Dott. Giovanni Bruno: “In generale dobbiamo riconoscere che mentre sotto il profilo puramente contabile  la presenza del Vice Ragioniere Generale Dott. Cama consentirebbe di chiudere il parere sugli emendamenti relativamente alla parte di natura contabile; la questione rimarrebbe aperta per un assenza del conseguente ultimo parere di chiusura dei Revisori dei Conti che hanno già espresso il parere generale sulla delibera. Quindi mancherebbe  il parere dei Revisori che non sono reperibili perchè risiedono fuori città.  Sotto il profilo puramente procedurale  in presenza di emendamenti l’atto non è votabile, senza gli emendamenti l’atto diventa votabile perchè rimane nella sua natura originaria dei pareri originari che completano l’atto così come viene proposto”.

Santalco, infine, aggiunge: “Quindi quanto sostenuto dall’Ass. Signorino allorchè lo stesso afferma “che il Consiglio aveva ogni possibilità di votare la delibera, anche con emendamenti”, non appare conforme a quanto sostenuto in Aula dal Garante della legittimità nella persona del Vice Segretario Generale Dott. Giovanni Bruno. Se poi si vogliono privare i Consiglieri della possibilità di presentare emendamenti che possano ostacolare l’iter di approvazione di delibere…..allora qui ci troviamo in presenza di altra storia”.