Verso le amministrative, Antoci sulla crisi Pd: "Serve un partito plurale"

Antonio Macauda

Verso le amministrative, Antoci sulla crisi Pd: "Serve un partito plurale"

lunedì 19 Marzo 2018 - 12:50

Una crisi nazionale che ha travolto anche il partito messinese. Giuseppe Antoci parla della situazione complicata di un Partito Democratico che attraversare di stallo, figlia del risultato elettorale partorito dalle urne il 4 marzo. Lo stesso Antoci per mesi è stato in odore di candidatura, salvo poi essere una delle vittime illustri dell’epurazione fatta da Matteo Renzi al momento della stesura delle liste.

Per il proprio responsabile alla Legalità, il Partito Democratico deve recuperare il proprio spirito plurale: “Le ultime elezioni hanno impartito una lezione, chi fa politica queste lezioni le deve comprendere e deve agire di conseguenza. Non si può nascondere la sabbia sotto il tappeto – ha dichiarato – magari continuando a dire che il Movimento 5 Stelle è fatto da sprovveduti che non capiscono nulla, innanzitutto perché così non è e poi perché è una visione semplicistica di questo momento. La verità è che il partito ha perso il contatto con la gente, non ha saputo interpretare le esigenze di una vasta fetta di elettorato. Non ce ne facciamo nulla di un partito appiattito sulle posizioni di un leader attorniato da yesman che ripetono in continuazione quanto sia alto, bello e bravo, io questo punto l’ho espresso chiaramente insieme a Michele Emiliano, purtroppo non sono ascoltato. Bisogna prendere atto che in un partito ci si possa confrontare, che ci sia un dialogo aperto e talvolta possa essere messa in discussione anche la linea stabilita da un leader”.

Un messaggio forte e chiaro mandato ai renziani, ma alle porte ci sono le elezioni amministrative e con un centrodestra e un Movimento 5 Stelle già con nomi caldi da proporre, l’immobilismo del Pd non lascia presagire nulla di buono: “Saranno delle elezioni complicate, anche Messina vi è stata un’affermazione netta del Movimento 5 Stelle, persone che non hanno votato solo di pancia, pensare il contrario sarebbe l’ennesimo errore. Qui non si tratta di scegliere il candidato forte o debole, ma di iniziare a capire cosa vogliono i messinesi e proporgli un progetto credibile fattibile che guarda al futuro”.