Casa Serena, la Santisi dispensa tranquillità ma lo scontro resta alto

Antonio Macauda

Casa Serena, la Santisi dispensa tranquillità ma lo scontro resta alto

mercoledì 14 Marzo 2018 - 17:11

L’amministrazione cerca di stemperare gli animi dispensando fiducia, i consiglieri non risparmiano critiche e i lavoratori restano in religiosa attesa. La questione Casa Serena torna prepotentemente tra gli scranni del civico consesso, dopo la protesta dei lavoratori avvenuta esattamente sette giorni fa. Oggi si è svolta la seduta della commissione Servizi Sociali presieduta da Rita La Paglia, a cui hanno partecipato l’assessore, Nina Santisi e il dirigente, Domenico Zaccone. I fatti raccontano di un caso nato nelle’state 2014, quando il Comune dovette fronteggiare l’emergenza sicurezza all’interno della struttura di Montepiselli.

I tecnici individuarono in 50 il numero di ospiti da poter far stanziare dentro la casa di riposo, così si doveva procedere ad un ridimensionamento del personale. L’ex assessore, Nino Mantineo, stanziò un protocollo d’intesa con i sindacati, a restare fuori furono in 46 ma 35 di questi operatori scelsero la strada della riqualificazione professionale. Assumendo la qualifica di operatore socio sanitario, hanno potuto lavorare grazie ai fondi della 328 nel servizio di assistenza domiciliare per anziani.

I lavoratori di Casa Serena oggi in commissione

Discorso diverso per gli altri 11, si tratta soprattutto di amministrativi o tecnici come giardiniere e caldaista, che hanno deciso di non riqualificarsi in attesa di ulteriori progetti lavorativi sempre all’interno di Casa Serena, che riguardassero le loro figure professionali. In questo senso l’assessore Santisi ha sottolineato: “Noi abbiamo fatto un atto d’indirizzo di Giunta affinchè vengano presi in considerazione anche gli 11 operatori che hanno scelto di non riqualificarsi, ma tecnicamente molto dipenderà da cosa dice il Dipartimento. Ho molto rispetto per chi ha deciso di non abbandonare la propria qualifica, purtroppo i bandi hanno delle linee guide ministeriali ed europee molto rigide, in questi anni a Casa Serena non è stato possibile un loro reinserimento”.

Per gli altri 35 lavoratori, l’assessore Santisi ha invece annunciato: “Coloro che sono stati impegnati nella 328, servizio che si è concluso il 31 gennaio, saranno assunti nel Paino di Azione e Coesione, con clausola di garanzia, finanziati con i fondi Pac-anziani , i due servizi ci saranno assistenza domiciliare e sociosanitaria, cioè l’Adi”. Le spiegazioni dell’amministrazione non sembrano convincere i lavoratori presenti, spesso si alzano voci e urla di dissenso verso l’amministrazione comunale. “Questi lavoratori si sono sentiti abbandonati da questa amministrazione per troppo tempo, c’è anche chi denuncia assunzioni all’interno di Casa Serena, su questo punto attendiamo risposte”, ha dichiarato Daniela Faranda di Fratelli d’Italia.