Un tempo era il fiore all’occhiello della città, ora resta per fama e grandezza il secondo cimitero monumentale d’Italia dopo Genova. Ma solo sulla carta. Triste declino per il Gran Camposanto di Messina,  che negli ultimi anni sta mostrando i segni dell’abbandono e della scarsa gestione. “Piramide” al buio in molti settori, servizio navetta inesistente, lapidi che cadono a pezzi, pavimentazione saltata nei viali principali e non solo.
Davvero un sentiero di guerra che mette a repentaglio l’incolumità dei visitatori, costretti ad autentiche gimkane per evitare le numerose voragini.
In qualche caso, gli addetti alla manutenzione del cimitero hanno cercato di mettere la cosiddetta “pezza”, riempiendo le buche con colate di cemento. Interventi tampone che ovviamente sono serviti a poco, visto che il cemento si è subito sgretolato, lasciando pericolosi solchi. Sarebbe stato utile rimpiazzare le mattonelle “saltate”, ma forse quest’intervento sarebbe stato più costoso e probabilmente non idoneo alle esigenze di bilancio di Palazzo Zanca. Molti i cittadini che si sono rivolti alla nostra redazione per segnalare lo stato di abbandono del Gran Camposanto, ricordato e ripulito soltanto nelle festività di Ognissanti per poi essere dimenticato tutto il resto dell’anno.
Un’immagine indecorosa che mette in evidenza l’incapacità gestionale degli organi preposti che fa il paio con una serie di strani episodi che avvengono all’interno del cimitero, dove non mancano i furti di rame e fiori finti, più volte denunciati alle forze dell’ordine.
Tonino Demana