Gli imprenditori della Galleria V.E: "Tante spese per sicurezza e pulizia, il baratto amministrativo la nostra salvezza"

Redazione

Gli imprenditori della Galleria V.E: "Tante spese per sicurezza e pulizia, il baratto amministrativo la nostra salvezza"

venerdì 23 Febbraio 2018 - 23:11

Gli imprenditori della Galleria Vittorio Emanuele, sono diventati i veri e propri angeli custodi di uno spazio che la città di cui piano piano è tornata godere, ma quasi solo ed esclusivamente grazie agli sforzi di quei privati che stanno investendo tempo e risorse. Oltre al mantenimento delle proprie attività, questi privati si sono occupati anche della pulizia e della sicurezza della Galleria, naturalmente rimettendoci di tasca propria. Solo per garantire la sicurezza ed il controllo dell’area per qualche ora, si può arrivare a spendere quasi 3mila euro al mese.

Questi stessi imprenditori si sono riuniti dando vita all’associazione La Galleria, di cui fanno parte Domenico Basile, Pierluigi d’Amore, Francesco Castellano, Mimmo Cecere e Natale Laganà. La politica non è rimasta indifferente all’appello di questi imprenditori, come spiega la presenza della consigliera della IV Circoscrizione, Maria Fernanda Gervasi: “Noi auspichiamo che un domani l’amministrazione renda merito a questi imprenditori e venga incontro alle loro esigenze. Mi riferisco alla manutenzione ordinaria e alla sicurezza che questi imprenditori garantiscono a spese loro. Spese che potrebbero essere ammortizzate attraverso il baratto amministrativo, ma anche con uno scomputo sulla tassa per l’occupazione suolo che grava in modo specifico su questi commercianti. La Galleria Vittorio Emanuele è tornata a far parte della vita sociale dei giovani messinesi, sono stati organizzati molti eventi come a Capodanno che hanno avuto un grande successo”.

Il collega Daniele Travisano spiega in cosa consisterebbe il baratto amministrativo: “Noi vogliamo che tutte le spese fatte dai privati che di fatto adempiono ad un lavoro che dovrebbe essere fatto dalla pubblica amministrazione, vengano poi detratte da altre spese per ulteriori tasse che si ritroverebbero a pagare”.

Antonio Macauda